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Nel commentare i risultati finanziari di Palo Alto Networks con gli analisti, il CEO Nikesh Arora ha suggerito che i threat actor più organizzati, ossia quelli state-sponsored, potrebbero avere accesso a risorse di quantum computing già nel niente affatto lontano 2029. L’affermazione va presa con beneficio di inventario, ovviamente, perché è tutto sommato normale che un’azienda di cybersecurity indichi l’arrivo di un qualche nuovo pericolo che potrà dare nuova spinta al suo business.

Ma la dichiarazione di Arora non va nemmeno sottovalutata: non è stata fatta “en passant” in qualche convegno o con i clienti, ma parlando con analisti finanziari che – di solito – soppesano tutto e si ricordano qualsiasi passo falso. Come minimo, il segnale che va colto è che i pericoli cyber sono un po’ come gli oggetti nello specchietto retrovisore: sempre più vicini di quanto non appaia. Quindi, attenzione. Dalla dichiarazione del CEO di Palo Alto traspare un punto di vista che, considerazione di marketing e di business a parte, è secondo noi sostanzialmente corretto e ha impostato l’evoluzione degli Italian Security Awards, alla cui edizione 2025 è dedicata questa Monografia.

La vecchia concezione di cybersecurity come insieme di tecnologie e soluzioni per problemi puntuali, a cui alla fine si pensa in modo prevalentemente reattivo, va abbandonata. Oggi la cybersecurity è piuttosto un ambito in decisa, costante e veloce evoluzione, che non deve solo rispondere di volta in volta alle strategie e alle tattiche degli attaccanti ma deve guardare necessariamente molto più in là, predisponendo oggi...

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