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Emc, lo storage agile ai tempi di cloud, analytics e mobile

Emc, lo storage agile ai tempi di cloud, analytics e mobile Nel corso dell’evento londinese “Redefine possible” organizzato di recente da Emc, Stephen Manley, Cto, Data Protection & Availability Division, Emc, sottolinea alcuni elementi distintivi delle novità annunciate.

Cloud
A Londra nel corso del recente evento “Redefine possible” Emc ha presentato una serie di novità tecnologiche, elementi portanti del proprio portafoglio di offerta storage, al fine di mettere le aziende clienti nella condizione di trasformare le proprie infrastrutture, tenendo il passo coi tempi. Al centro di tutto uno storage evoluto in chiave moderna, in grado di velocizzare l'innovazione applicativa, ridurre i costi e accelerare il percorso verso il cloud ibrido.
La trasformazione è l’elemento con cui tutte le organizzazioni devono misurarsi. Quelle che hanno saputo valorizzare le tendenze tecnologiche emergenti del social, del cloud, del mobile e dei Big Data per costruire nuove applicazioni sono riuscite in questo intento, trasformando i settori in cui operano, riducendo i costi relativi alle applicazioni esistenti, reinvenstendo nello sviluppo di nuove applicazioni e creando una nuova generazione di applicazioni mobili e per Big Data capaci di ridefinire l'attività stessa. E’ in questo contesto che si innestano le nuove tecnologie Emc, ascrivibili alle aree Flash, enterprise storage e Nas scale-out.
Tra queste: il nuovo VMAX3, lo storage enterprise che si pone come piattaforma aperta per servizi dati enterprise – elemento portante del cloud ibrido in grado di fare da ponte tra i provider di cloud privato e pubblico; XtremIO 3.0, la tecnologia che ridefinisce le possibilità offerte dallo storage all-flash aggiungendo nuove funzionalità, configurazioni, integrazioni e programmi; Isilon OneFS, che concretizza il concetto di Data Lake scale-out di livello enterprise; la disponibilità dei sistemi software-defined storage ViPR 2.0 e ViPR Srm, che permettono ai clienti di costruire un'infrastruttura storage moderna avvalendosi di hardware di fascia commodity e quella di Elastic Cloud Storage Appliance, l’infrastruttura per cloud storage hyperscale.
A margine dell’evento abbiamo incontrato Stephen Manley, Cto, Data Protection & Availability Division di Emc, che ha commentato gli annunci e illustrato alcune linee strategiche seguite da Emc in relazione all’evoluzione tecnologica.
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Stephen Manley, Cto, Data Protection & Availability Division di Emc
“Da un punto di vista business i due aspetti principali che caratterizzano questi annunci sono l’agilità e gli analytics. L’agilità è uno dei principali requisiti a cui guardano gli utenti alle prese con applicazioni tradizionali che richiedono tempi molto lunghi in contrasto con ciò che avviene nel public cloud in cui le applicazioni sono disponibili in tempi molto più veloci. Per Emc quindi è fondamentale mettere a disposizione tecnologie che semplificano i workload IT per rendere più agile il business. In termini di agilità, per esempio, la piattaforma per servizi dati enterprise VMAX3 grazie al fatto di ricorrere a più data services permette di usare le tecnologie in modo più facile e veloce nel data center mettendo i clienti nella condizione di recuperare il controllo sulle risorse più adatte a far girare determinati workload, nel data center o nel cloud pubblico così come il concetto di agilità si esprime nell’integrazione di VMAX con la tecnologia Data Domain, dando la possibilità di fare il deployment e scalare le applicazioni in modo più semplice senza dimenticare la tecnologia Isilon che supporta Hadoop”,
afferma Manley.
Sul fronte degli Analitycs gli annunci relativi all’aggiornamento di Emc Isilon OneFS, nuove piattaforme Isilon e nuove soluzioni accrescono il valore del Data Lake, incrementando la capacità di ricevere, memorizzare, proteggere e gestire enormi quantità di dati non strutturati. Servendosi di HDFS per i Data Lake, Emc permette ai clienti di portare Hadoop sui propri Big Data anziché il contrario, evitando quindi i tempi e i costi necessari per spostare petabyte di dati.
E prosegue: “C’è inolre tutta la tematica della tecnologia flash, che permea gli annunci. L’infrastruttura storage si ridefinisce e cambia; così come è stato per il passaggio dal nastro al disco, oggi l’industria storage guarda all’evoluzioni della tecnologia flash. Ed Emc guiderà anche in questo caso la transizione verso questa tecnologia."
Nel complesso, si tratta di annunci che rafforzano il concetto di Software Defined Storage delineato da Emc in questi ultimi anni: “Si collocano in un disegno in cui i prodotti rendono disponibili funzionalità storage e di gestione dei dati come istanze a livello di servizio, fornendo la capacità di allocare in modo dinamico lo storage aderente alle proprie neccessità” spiega. E rispondono alle priorità che il vendor storage si è dato dal punto di vista tecnologico: “Emc dispone delle migliori tecnologie nei migliori segmenti di mercato in cui opera; il successo di queste tecnologie dipende dalla nostra capacità di far sì che tali tecnologie aiutino a semplificare il deployment e la gestione delle componenti storage di un’infrastruttura. Dall’altra punta a indirizzare il mercato dell’hybrid cloud, consentendo di allocare i dati corretti, al posto giusto e al momento giusto. Senza perdere di vita il public cloud. Emc, infatti, deve rendere sicuri e gestire al meglio i dati dei clienti che hanno fatto il deployment e posto i propri dati nel public cloud”.
Un’ultima domanda va al tema dell’Open Source, che trova spazio nella strategia Emc. “Emc crede in un mondo dinamico, in cui si colloca tutta la nuova e la prossima generazione di applicazioni, e in cui il tema del software open source si fa e farà sempre più spazio. Nessuno vuole essere intrappolato da un singolo vendor. La libertà di scelta e la flessibilità tendono a prevalere. Secondo Emc, quindi, il modo per avere successo nell’open source è quello di contribuire alla community, essere parte di essa e portare valore. Ed Emc pensa di saperlo fare, portando valore nella gestione dei dati infrastrutturali”, conclude Manley.      
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