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Tra donne e tecnologia digitale un gap che va colmato

CA Technologies scommette sul rilancio del discipline scientifiche tra le donne. Una ricerca di NetConsulting cube

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La ricerca “Digital gender gap: valorizzare il talento femminile nel settore tecnologico”, condotta da NetConsulting cube per CA Technologies e Sodalitas, esplora la presenza delle donne impegnate in ambito tecnologico all’interno di un campione di aziende italiane e analizza il punto di vista di un gruppo di studenti delle scuole superiori. L’obiettivo congiunto è di rilanciare le discipline STEM ( acronimo che sta per - Science, Technology, Engineering and Math). Introducendo la ricerca Michele Lamartina, Amministratore Delegato di CA Technologies Italia, ha segnalato come nell’Unione Europea entro il 2020 si registrerà un deficit di 825 mila risorse con competenze tecnologiche: “ Le competenze tecnologiche servono per il 90 % dei posti di lavoro. Si va verso uno shortage di competenze digitali”.

L’Italia è sotto la media europea di laureati nelle materie STEM. Ma questo stato di fatto si può rivelare una opportunità di crescita professionale per le giovani generazioni in particolare per le ragazze che vanno coinvolte in ambiti nei quali sono tradizionalmente meno presenti, come quello tecnologico. Il superamento degli stereotipi di genere e la scarsa propensione delle donne a seguire percorsi di studio e di carriera, dove viene percepito più difficile il loro ingresso e l’ascesa professionale, rappresenta uno dei maggiori ostacoli sulla strada della parità in ambiti STEM.
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Per questo CA Technologies appoggia il progetto Deploy Your Talents di Fondazione Sodalitas che da tre anni coinvolge centinaia di studenti per promuovere valore della formazione nelle materie STEM. Deploy your Talents - Stepping up the STEM (Science, Technology, Engineering & Mathematics) agenda for Europe èl’iniziativa promossa da CSR Europe - il principale network europeo per promuovere la responsabilità sociale all’interno delle imprese - e lanciata in Italia da Fondazione Sodalitas nel 2014.CA Technologies metterà a disposizione di circa 140 studenti le proprie esperienze e competenze, guidandoli in un percorso volto ad acquisire maggiore consapevolezza nelle proprie capacità enfatizzando le possibili future opportunità professionali in campo tecnico e scientifico.
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Le affermazioni di Lamartina sono confermate dalla ricerca di NetConsulting cube che ha coinvolto sia responsabili HR sia CIO , a capo dei sistemi informativi aziendali.
Secondo quanto riportato dai Responsabili delle Risorse Umane intervistati, nel 70% delle aziende interpellate la quota di donne che attualmente ricopre ruoli tecnico-scientifici è inferiore al 25% del totale degli addetti impiegati in questi ambiti, una percentuale che scende al 10% nel 68% delle stesse realtà quando vengono considerati i livelli manageriali/dirigenziali.Per quanto riguarda il tema dei livelli salariali, secondo il 70% degli intervistati la retribuzione annua lorda delle donne specializzate nell’IT è in linea con quella dei colleghi dell’altro sesso, a parità di ruolo e anzianità. Secondo i responsabili delle Risorse Umane coinvolti nell’indagine, le disparità numeriche tra uomini e donne in ambiti STEM deriva dall’attuale difficoltà nel reperire risorse di sesso femminile con competenze in discipline tecnico-scientifiche soprattutto a causa delle resistenze culturali interne all’organizzazione (45,8%), ma anche della mancanza sul mercato di laureate nelle discipline tecnico-scientifiche (29,2%) e dello scarso interesse da parte delle donne verso le professioni legate a tematiche di Information Technology (29,2%).

Sostanzialmente in linea con quanto riportato dai colleghi delle risorse umane risultano le risposte dei responsabili dei Sistemi Informativi interpellati da NetConsulting cube, anche se con interessanti spunti quando il manager responsabile della divisione informatica è donna (37,8% dei casi).Un primo elemento da sottolineare riguarda la presenza di addetti di sesso femminile nelle strutture Information & Communication Technology (ICT). Il 54% ha un titolo universitario e il 40% di queste ha una laurea in discipline STEM, con Ingegneria Informatica e Scienza dell’Informazione in testa. A fronte di una presenza femminile complessiva del 22,6% nelle aree ICT delle aziende del panel, nei casi in cui a guidare la struttura sia una donna la quota aumenta fino a raggiungere il 37,9%, mentre scende al 13,9% quando alla guida c’è un uomo. I risultati relativi all’inquadramento aziendale nelle organizzazioni ICT delle imprese interpellate rivelano una percentuale di donne a livello quadro pari al 49%, laddove il responsabile è una donna, e al 18,1% nei casi in cui a capo della struttura è un uomo. Dello stesso tenore i dati riguardanti la quota di donne dirigenti, che dal 3,5% nelle organizzazioni informatiche guidate da una donna si fermano all’1,4% se il responsabile è un uomo. I ruoli principalmente ricoperti dalle donne in ambito tecnologico sono quelli di Responsabili di Area (48,6%), Project Manager (45,7%) e Sviluppatori/Programmatori (31,4%). Nelle organizzazioni ICT guidate da una donna, il profilo femminile prevalente è quello di Project Manager. Nei casi in cui è un uomo a dirigere la struttura, le donne . Dall’indagine emerge inoltre un crescente interesse verso l’assunzione di donne con profili adeguati a ricoprire il ruolo di Digital Manager, nelle aziende in cui il responsabile della funzione informatica è un uomo, e di Data Scientist dove invece è una donna a capo della struttura ICT.        
In generale tutti i Responsabili dei Sistemi Informativi contattati sono concordi sul fatto che nei dipartimenti informatici le donne siano sottorappresentate nelle posizioni manageriali e di responsabilità e che le aziende dovrebbero incentivare una loro maggiore presenza, in linea con quanto espresso dai colleghi delle risorse umane.
Approfondendo le domande, però, la ricerca ha rivelato che, relativamente all’evoluzione del fenomeno di gender gap nell’ambito tecnologico, i pareri di donne e uomini sono discordanti: oltre il 60% dei CIO uomini infatti afferma che il divario esiste ma si va riducendo (una percentuale ancora più elevata rispetto a quanto emerso dalle interviste ai direttori del personale), mentre secondo una percentuale sostanzialmente simile di donne (59%) il divario di genere è, al contrario, ancora molto elevato. Secondo queste ultime, sono proprio gli stereotipi di genere associati alle competenze tecnico-scientifiche (76,5%) la principale causa della minore presenza di donne in ambito ICT, mentre per gli uomini è la cultura aziendale a rappresentare il principale ostacolo (40,9%).
Qualcosa però sta cambiando e si deve anche alle peculiarità dell’universo femminile, sia lato fornitore sia lato cliente. Tutti i Direttori dei Sistemi Informativi intervistati ritengono infatti che le donne avranno un peso sempre più rilevante nella richiesta di prodotti tecnologici molto personalizzati e dotati di maggiori funzionalità e servizi (il 73,1% si dichiara abbastanza/molto d’accordo) e che, di conseguenza, l’inserimento di donne all’interno dei team di sviluppo di nuovi prodotti/servizi tecnologici può dare un contributo significativo alla creazione di offerte maggiormente in grado di cogliere e indirizzare le esigenze dell’utenza femminile (92,7% d’accordo/molto d’accordo).
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