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VEM Sistemi per la digitalizzazione di IMAB Group

L’azienda specializzata nella produzione di mobili componibili ha intrapreso con VEM Sistemi un percorso di rinnovamento infrastrutturale, per rendere l’IT un abilitatore del business

Progetti

VEM Sistemi è stata scelta da IMAB Group,azienda specializzata nella produzione di mobili componibili per la casa, come partner strategico per intraprendere un percorso di trasformazione digitale volto a migliorare la sicurezza e l’efficienza dell’ecosistema informativo del gruppo. Un progetto articolato che ha consentito a VEM di modernizzare l’infrastruttura tecnologica di IMAB, generando benefici concreti a supporto della crescita e dell’operatività del Gruppo.

Il punto di partenza del progetto, come spiegato da Fabio Pepe, CIO di IMAB Group, è stata "una fase fisiologica del ciclo di vita tecnologico dell’azienda" in cui i sistemi IT, pur avendo supportato efficacemente l’operatività fino a quel momento, "iniziavano a mostrare alcuni segnali di affaticamento in termini di performance”. Questo iniziava a incidere sull’efficienza operativa e rallentava l’accesso alle applicazioni e alle risorse digitali negli ambienti produttivi. Da qui "l’opportunità di avviare un percorso di aggiornamento tecnologico, volto a costruire una struttura più moderna, centralizzata e sicura, capace di abilitare l’innovazione digitale e supportare al meglio il business.

VEM Sistemi ha avviato il progetto con una fase di assessment, per delineare con precisione lo stato dell’infrastruttura IT di IMAB Group e individuare le principali aree di criticità. L’analisi ha evidenziato la necessità di un profondo rinnovamento dell’architettura, ancorata a sistemi legacy non più adeguati alle attuali esigenze.

Il primo passo ha riguardato il potenziamento dell’hardware, condizione per supportare l’installazione di nuove applicazioni e l’evoluzione digitale dei processi. La modernizzazione è partita dalla rete, intervenendo sulle componenti più obsolete. Un passaggio cruciale ha riguardato laristrutturazione dei data center: le sedi sono state ridistribuite una a Fermignano e l’altra a Canavaccio di Urbino, portando così uno dei due ambienti a oltre sette chilometri di distanza dal principale. Il tutto senza alcuna interruzione delle attività produttive.

La nuova infrastruttura di rete è stata realizzata completamente su tecnologia Cisco. I data center sono stati equipaggiati con switch Cisco 9500 e Cisco 9300X per gestire il core networking. Contestualmente, sono stati sostituiti anche gli switch Cisco MDS, utilizzati per collegare in fibra la parte storage e i nodi computazionali. Sono stati sostituiti anche gli switch di accesso, cioè le “foglie” negli armadi periferici, tutti con supporto PoE+. Anche se oggi la richiesta di dispositivi alimentati via rete non è ancora particolarmente alta, si è scelto di puntare su apparati PoE+ per essere pronti a gestire scenari più evoluti nei prossimi anni.

A completamento dell’intervento infrastrutturale, è stato realizzato un terzo data centerdedicato alla gestione dei backup, dislocato in uno stabilimento distinto rispetto ai due principali. Qui sono stati completamente migrati i backup dei dati aziendali, è stato centralizzato l’intero ambiente di protezione dei dati e sono state aggiunte ulteriori funzionalità in ambito cybersecurity. L’infrastruttura preesistente di IMAB, infatti, non era in grado di garantire livelli adeguati né in termini di performance dei processi di ripristino, né sotto il profilo della sicurezza. A ciò si aggiungevano criticità legate alla capacità di storage, insufficiente a gestire in modo efficiente e sicuro la conservazione dell’intero volume di backup necessario.

Il nuovo sito, come i primi due data center, accoglie treserver Cisco C220 e in aggiuntala soluzione iperconvergente Cohesity, per l'archiviazione dei dati e dei backup provenienti dall’ambiente virtualizzato su VMware e dalla piattaforma AS/400, deputata alla gestione del sistema ERP aziendale. Cohesity protegge quindi tutta l’infrastruttura virtuale e può inoltre funzionare come secondary storage. Infine, l’infrastruttura è ora costantemente monitorata grazie ai servizi diNOC e SOC di VEM.

Secondo Fabio Pepe, il nuovo assetto IT soddisfa gli obiettivi che tutto il progetto si era posto: ”L’obiettivo della resilienza è oggi pienamente realizzato e la business continuity è garantita grazie alla presenza di tre repository distribuiti su altrettanti data center, contenenti le medesime informazioni. Sul fronte del backup, i tempi di ripristino si sono ridotti drasticamente, contribuendo anche a una maggiore efficienza energetica. Per quanto riguarda il networking, il vantaggio più rilevante è rappresentato dall’elevata velocità di trasferimento dei dati tra i diversi data center”.

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