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Cisco, le reti per l’AI agentica nel segno di sicurezza e sovranità

Le novità di CiscoLive guardano a un networking sempre più al servizio del futuro dell’AI, che vede anche un importante accordo con Domyn, la ex iGenius, specifico per il nostro Paese

Tecnologie AI

Così come a suo tempo abbiamo contribuito a portare Internet nel mondo e in Italia, oggi siamo all’inizio di una nuova fase: quella dell’AI agentica”, esordisce Gianmatteo Manghi, Amministratore Delegato di Cisco Italia, durante un incontro a metà giugno a Milano dedicato a commentare le novità più recenti andate in scena all’evento Cisco Live di quest’anno e fare il punto sull’evoluzione tecnologica delle reti anche per supportare l’era dell’AI agentica.

L’occasione del resto è di quelle ghiotte, dato che Cisco ha da poco festeggiato la doppia ricorrenza dei suoi primi 40 anni di vita e dei 30 anni di presenza in Italia. Logico quindi che il menù dell’incontro milanese sia particolarmente ricco, a cominciare dallo stesso titolo “Intelligenza Artificiale tra presente e futuro”, per arrivare alla presentazione dei risultati della Cisco Networking Research, oltre che per annunciare la collaborazione con Domyn, la scale up italiana nota fino a inizio giugno come iGenius e attiva nell’AI per i settori regolamentati, con la quale Cisco collaborerà per proporre soluzioni AI che tengano conto dei principi di sovranità.

Le opportunità degli agenti

Lo scenario descritto da Gianmatteo Manghi vede oggi un’intelligenza artificiale che ha da tempo superato il ruolo di semplice strumento di automazione, grazie all’AI generativa ma soprattutto all’AI agentica. E se l’AI collaborerà sempre di più con le persone, senza però sostituirle, il futuro vedrà prevalere chi saprà integrare le capacità delle macchine con la creatività, la supervisione e l’etica umana.

L’AI agentica cambierà senza dubbio il nostro modo di fare business, di formarci, di vivere: sulla rete lavoreranno per noi e con noi agenti che interagiranno tra loro per raggiungere un obiettivo designato in modo autonomo, creando una realtà lavorativa e sociale ibrida”, ha proseguito Gianmatteo Manghi, spiegando che “il nostro compito come Cisco è fare sì che Internet sia pronta per supportare questa trasformazione e aiutare aziende e organizzazioni a coglierne le opportunità, con soluzioni sicure, scalabili e accessibili”.


Gianmatteo Manghi, AD di Cisco Italia

Del resto, i risultati dell’indagine Cisco Networking Research 2025, condotta nel dicembre 2024 su oltre 8.000 responsabili IT e business in 30 mercati, Italia compresa, non lasciano spazio a dubbi: con la diffusione dell’AI generativa, degli agenti e dei carichi di lavoro, il modo di lavorare sta cambiando e genera un traffico di rete caratterizzato da maggiore velocità, dinamicità, sensibilità alla latenza e complessità. Non a caso, il 96% dei responsabili IT in Italia ritiene fondamentale rinnovare le infrastrutture per poter implementare l’AI, mentre l’83% sta incrementando gli investimenti in questo ambito, anche a fronte dei vantaggi attesi. L’88% pensa inoltre che reti più evolute favoriranno la crescita dei ricavi e il 92% si aspetta risparmi significativi da reti più intelligenti, sicure e adattive.

Valore tangibile

Più in dettaglio, in Italia, i responsabili IT stanno già generando valore tangibile per il business grazie alle reti esistenti, principalmente migliorando la customer experience (52% il dato italiano e 55% quello globale), aumentando l’efficienza (34% il dato italiano e 52% quello globale) e favorendo l’innovazione (42% il dato italiano e 51% quello globale). Tuttavia, gran parte di questo valore è a rischio, se resta ancorato a un’infrastruttura non progettata per l’AI o per la scalabilità in tempo reale.

Per realizzare la piena crescita e raccogliere i risparmi attesi, i responsabili IT hanno individuato importanti lacune da colmare: sistemi a silos o solo parzialmente integrati (58% dato sia italiano che globale), implementazioni incomplete (57% il dato italiano e 51% quello globale) e una gestione ancora troppo manuale (42% il dato italiano e 48% quello globale). Investire in reti più intelligenti, sicure e adattive è oggi una scelta strategica. L’88% dei responsabili IT (89% a livello globale) ritiene che una rete migliorata possa generare direttamente nuovi ricavi, mentre il 92% (93% a livello globale) si aspetta risparmi significativi, grazie anche a operazioni più intelligenti, meno disservizi e una minore richiesta energetica.

Sicurezza in primo piano

Il networking è più che mai l’infrastruttura critica anche per l’era dell’AI, ha evidenziato Enrico Mercadante, Vice President Networking Emea di Cisco, sottolineando che “quando gli agenti AI comunicano tra loro, una latenza superiore ai 50 millisecondi rende tutto estremamente complesso da gestire, ma la velocità non è l’unica esigenza, in quanto gli agenti accedono a dati sensibili e si muovono attraverso reti sempre più esposte ad attacchi informatici, rendendo sempre più necessaria una sicurezza distribuita e pervasiva. In sostanza, dobbiamo costruire architetture multi-cloud, multi-modello, multi-agente che permettano agli agenti e a noi di operare dentro e fuori data center e infrastrutture realizzate da aziende diverse: servono reti ultraveloci, a bassissima latenza e molto efficienti dal punto di vista energetico. In questo contesto, la sicurezza rappresenta una nuova sfida, senza precedenti”.

Nelle parole di Cisco, proprio la sicurezza è la questione che definirà l’era delle reti per l’AI agentica, dove serviranno nuovi modelli di protezione e di risposta alle minacce: “l’unico modo per gestire questa complessità è integrare la sicurezza nella rete: una sicurezza nata per l’AI, che usa l’AI stessa per ottenere visibilità, osservabilità e capacità di prevenzione e reazione”, ha aggiunto Enrico Mercadante.


Enrico Mercadante, Vice President Networking Emea di Cisco

Gli annunci di CiscoLive

Ecco quindi che gli annunci di CiscoLive 2025 delineano la costruzione di un’infrastruttura sicura pensata per l’era dell’intelligenza artificiale, integrando in modo ancora più profondo i principi dello Zero Trust e dell’osservabilità all’interno della rete, dal livello del silicio fino ai Security Operations Center. Non solo: nel portafoglio di firewall ibridi mesh di Cisco vengono introdotte soluzioni di nuova generazione, che estendono le funzionalità di segmentazione, migliorano la visibilità sulla sicurezza e semplificano la gestione delle policy, in modo da integrare sempre più profondamente la sicurezza nella rete.

Ma soprattutto, con la soluzione Universal Zero Trust Network Access (ZTNA), Cisco ridefinisce il concetto di Zero Trust per l’era dell’AI, grazie a un accesso continuo e basato sull’identità per utenti, dispositivi e agenti di intelligenza artificiale, semplificando la connettività sicura e migliorando la visibilità negli ambienti IT ibridi. Inoltre, Cisco e Splunk offrono integrazioni avanzate tra le funzionalità di rete, firewall e rilevamento delle minacce, migliorando la visibilità, accelerando il tracciamento degli attacchi e semplificando la risposta tra infrastrutture e applicazioni.

AI e sovranità con Domyn

Di rilievo anche la collaborazione fra Cisco e Domyn, che guarda soprattutto al mercato italiano, unendo le forze di chi sta costruendo le reti per l’AI a quelle delle scaleup italiana con a capo Uljan Sharka, che proprio ai primi di giugno ha abbandonato il suo vecchio nome di iGenius per assumere Domyn, ispirato alla parola “dominio”, proprio a voler sottolineare l’elemento di sovranità anche nelle soluzioni AI. L’obiettivo dell’accordo tra Cisco Italia e Domyn è quello di collaborare per proporre soluzioni di AI sicure che proteggano i dati e siano orientate a principi di sovranità, anche personalizzate per il mercato italiano, per accompagnare le imprese e le istituzioni in un percorso di adozione dell’AI consapevole e orientato al valore.

Nello specifico, ha spiegato in collegamento da Parigi Uljan Sharka, CEO di Domyn, è previsto lo sviluppo di “un’offerta componibile, che faccia in modo le aziende che hanno già costruito un sistema di intelligenza artificiale possano sostanzialmente accelerarlo attraverso le nuove soluzioni che porteremo sul mercato, mentre quelle che non hanno ancora adottato soluzioni di AI, possano implementarle in pochissimo tempo, nell’ordine di settimane o al massimo qualche mese”.

Più in dettaglio, ha proseguito Uljan Sharka, “in sostanza andremo a fornire modelli aperti che permettono alle imprese di implementare l'intelligenza artificiale generativa con una tecnica che chiamiamo ‘continual pre-training’, che permette a un'organizzazione di prendere il possesso dell'LLM, quindi di averne la proprietà intellettuale, e continuare ad addestrarlo con i dati proprietari. Poi, grazie alla suite di networking messa a disposizione da Cisco, questo LLM proprietario potrà essere installato presso la rete privata dell'organizzazione e lanciato in modo sicuro per l’uso in produzione in pochissimo tempo, anche nei settori più critici e regolamentati”.


Uljan Sharka, CEO di Domyn, in collegamento da Parigi, e Gianmatteo Manghi

Uno sguardo più ampio

Infine, da Parigi è intervenuto in collegamento anche Agostino Santoni, Senior Vice President Cisco Sud Europa, che ha allargato lo sguardo oltre i confini italiani: “attualmente 550.000 persone in Europa stanno studiando per formarsi sull’intelligenza artificiale. Questa rivoluzione tecnologica è una rivoluzione di opportunità per le persone; sta avvenendo mentre attraversiamo scenari geopolitici complessi, che portano sempre più in primo piano il tema della sovranità, in un continente dove i mercati vanno a velocità diverse”.

In questo contesto, la parola chiave è sempre fare ecosistema, e Cisco si propone come player di riferimento per sostenere le ambizioni europee, dalle AI Gigafactory alle azioni a livello nazionale, in modo da essere un partner rilevante in ogni paese in cui opera: “ci stiamo muovendo in Italia con accordi di collaborazione come quello con Domyn, abbiamo annunciato la creazione di un AI Hub in Francia, ma guardiamo anche agli scenari globali con la partnership tecnologica in progetti come Stargate UAE”, ha concluso Agostino Santoni.

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