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Salesforce: AI generativa e automazione si confermano tra le sfide del momento

La terza edizione dell’indagine State of IT illustra come le aziende italiane stiano ripensando le strategie, a fronte della proliferazione di app, delle minacce alla sicurezza e dei continui sviluppi dell'intelligenza artificiale

Trasformazione Digitale

In Italia l’89% dei leader IT prevede che l'AI generativa svolgerà un ruolo cruciale all’interno delle proprie aziende nel prossimo futuro. Un dato che fa il paio con la crescita negli investimenti in automazione entro i prossimi 18 mesi. È quanto viene rilevato nell'ultimo State of IT, il report di Salesforce condotto su oltre 4.000 leader nel settore IT, 200 dei quali in Italia, che rivela le nuove tendenze nell’ambito IT.

Dai dati italiani dell’indagine emergono in particolare quattro trend, il primo dei quali è che l'intelligenza artificiale generativa è destinata a rivoluzionare l'IT: l'80% dei leader IT del Paese ritiene che il ruolo dell'AI nelle proprie aziende sia ben definito. Si tratta di una cifra destinata a crescere, in quanto l'89% ritiene che l'AI generativa avrà presto un ruolo primario. Tuttavia, i leader procedono con cautela e il 55% si dice preoccupato per le possibili implicazioni etiche.

In secondo luogo, con l'aumento delle esigenze di business, i team IT si concentrano sull’efficienza operativa: il 52% delle divisioni IT ha difficoltà a tenere il passo con le richieste del business e si prevede che questa percentuale aumenterà dal momento che il 66% dei responsabili prevede un aumento delle necessità aziendali nei prossimi 18 mesi. In risposta, il 92% dei leader IT del Paese dichiara di concentrarsi sempre di più sul miglioramento delle operations.

Il terzo trend riguarda i team IT, che cercano di incrementare lo sviluppo e l’integrazione di nuove applicazioni: solo il 30% delle divisioni IT italiane è in grado di soddisfare tutte le richieste di sviluppo e di integrazione di nuove applicazioni che riceve. Lo squilibrio tra domanda e offerta di soluzioni richiede nuovi approcci. Gli strumenti low-code e no-code ad esempio hanno visto un'impressionante diffusione, attualmente sono utilizzati dall’84% delle divisioni IT. Per incrementare la produttività, il 47% utilizza anche la componibilità, ovvero l'utilizzo di blocchi standardizzati e riutilizzabili di funzionalità predefinite a favore del codice personalizzato.

Infine, al quarto posto, vi sono le minacce alla sicurezza, che continuano a destare preoccupazione: le tecnologie in rapida evoluzione consentono alle aziende di creare applicazioni innovative, ma possono anche introdurre nuovi elementi di vulnerabilità legati alla sicurezza. Ciò crea un dilemma per i team IT e i loro stakeholder. Infatti il 63% dei leader IT italiani ha difficoltà a bilanciare gli obiettivi di business e di sicurezza, e questo li spinge ad adottare una serie di misure di difesa. Sebbene l'elenco delle minacce di cui preoccuparsi sia lungo, sono i malware, il phishing e i sistemi legacy vulnerabili a destare maggiore preoccupazione. In risposta, il 46% delle aziende IT del Paese si avvale di strumenti di crittografia dei dati e il 55% l'autenticazione a più fattori.

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