Confcommercio: "La riduzione dei consumi reali sul territorio italiano - fenomeno che non si verificava dal secondo trimestre del 2014 - costituisce il punto di partenza su cui si innestano gli effetti perniciosi del contagio".
"La rilevazione dà conto solo marginalmente delle turbolenze sulla domanda indotte dall'emergenza Covid-19. Si conferma, in ogni caso, la pregressa condizione di debolezza dei consumi che, secondo gli ultimi dati della Contabilità Nazionale, nell'ultimo quarto del 2019 hanno registrato una caduta congiunturale di due decimi di punto". E’ il commento dell’
Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat di oggi.
"La riduzione dei consumi reali sul territorio italiano - fenomeno che non si verificava dal secondo trimestre del 2014 - costituisce il punto di partenza su cui si innestano gli effetti perniciosi del contagio. Pertanto, una prolungata emergenza, potrebbe avere conseguenze permanenti sui livelli di servizio commerciale in molte aree del Paese".
"Il moderato recupero delle vendite di beni alimentari a gennaio - chiude la nota - rappresenta un rimbalzo statistico rispetto alle deludenti dinamiche dei mesi precedenti. In questa situazione non muta il quadro dei risultati per formule e formati distributivi, con i piccoli negozi ancora in grave sofferenza".
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