Tra il 1999 e il 2009, la quota delle rinnovabili nel mix energetico europeo è passata dal 5,4% al 9%. Quasi un raddoppio, quindi. Il dato emerge dalle statistiche Eurostat pubblicate in occasione della Settimana europea dell'energia sostenibile. Nel periodo considerato, tutti gli stati membri hanno fatto passi in avanti nel consumo di energia da fonti rinnovabili: la tendenza riguarda anche l'Italia, che è passata dal 5,7% al 9,5%. Il nostro paese rimane però distante dai Paesi più virtuosi del Nord Europa: la classifica vede in testa la Lettonia (36%), seguita da Svezia (34%), Austria (27%) Finlandia (23%), Portogallo (19%) e Danimarca (16,7%). In ogni caso, a livello europeo, nel 2009 il petrolio era ancora la principale fonte di energia, con una quota del 36,6% sul totale interno lordo di energia consumata (in lieve calo rispetto al dato del 2009, 39%). Il gas in questi 10 anni è aumentato leggermente, dal 22% al 24%, mentre l'energia nucleare è rimasta praticamente stabile al 13,6%. Diminuita, invece, la quota dei combustibili solidi, che passa dal 18% al 16%.
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