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VmWare, la maturazione di una quindicenne

Nata nel 1998 per occuparsi di pura virtualizzazione dei sistemi, l’azienda punta oggi e sempre più verso il governo del data center nel suo complesso.

Cloud
In quindici anni di esistenza, VmWare ha indubbiamente percorso parecchia strada. Nel 1998, i cinque fondatori originali pensavano a come semplificare gli ambienti di calcolo attraverso la virtualizzazione. Una volta che il verbo si è diffuso sul mercato, la crescita è stata rapida e l’integrazione in Emc ha aggiunto il beneficio della protezione di un ombrello più grande alla possibilità di continuare a lavorare in autonomia.
Oggi, dopo vari sviluppi e anche diverse acquisizioni, VmWare appare sempre più come una realtà che propone tecnologie orientate alla gestione complessiva di un data center, nelle sue componenti virtuali, ma anche fisiche, non semplicemente legate ai sistemi, ma anche allo storage e alle reti: “Le novità introdotte al recente VmWorld – conferma il regional manager italiano Alberto Bullanie quelle che arriveranno a breve vanno nella direzione del cosiddetto software-defined data center, con l’intento di offrire ai dipartimenti It la possibilità di implementare ambienti di produzione anche in pochi minuti”.
L’evoluzione di VmWare è il frutto di una crescita fatta di sviluppi interni sulle tecnologie di virtualizzazione, ma anche di acquisizioni, come quella di Nicira, che ha portato alla  creazione di Nsx, che permette di virtualizzare gli strati di rete del classico modello Osi e fa sì che gli amministratori possano automatizzare un gran numero di task di configurazione, compreso il provisioning degli switch, dei router, dei load balancer e delle Vpn. Dopo una lunga fase di test, il prodotto sarà disponibile entro fine anno e comprenderà anche la virtualizzazione di alcune funzionalità di sicurezza, come il firewall. Fra le altre novità recenti, si segnala anche Vsan, tecnologia di virtualizzazione delle Storage Area Network, ma anche strumenti di controllo, come Log Insight e VcOps.

La fotografia dell'Italia
Il percorso di espansione di VmWare passa per aperture verso aree in passato mai esplorate e proseguirà lungo questa direzione. Recente, per esempio, è l’annuncio di una partnership con Savvis, che porterà l’azienda, per la prima volta, a offrire servizi gestiti di cloud ibrido. L’offerta è appena partita negli Stati Uniti e dovrebbe arrivare in Europa nel 2014, dapprima in Gran Bretagna, Germania e Francia, per poi essere estesa anche all’Italia.
Nel nostro Paese, temi come il Software-defined data center appaiono magari oggi ancora prematuri, anche perché riguardano una fascia ben definita di aziende complesse, ma l’andamento generale di VmWare è comunque degno di nota: “Negli ultimi dodici mesi – assicura Bullani – siamo ai primissimi posti in Europa e siamo considerati una best practice dalla corporate, a dispetto delle difficoltà generali del Paese. Oggi contiamo su oltre 6mila clienti e vantiamo uno dei più alti livelli di soddisfazione del mondo”.
vmware---alberto-bullani---regional-manager.jpgAlberto Bullani, regional manager di VmWare Italia

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