Dopo due anni di beta testing, l’offerta PaaS OpenShift di Red Hat è ora entrata nella propria fase di vita commerciale. La tecnologia fornisce una piattaforma per sviluppare e far girare applicazioni costruite con Java, Ruby, Php, Python, Node.js o Perl, che girano su database MySql o MongoDb. La versione PaaS, secondo Red Hat, aiuta a ridurre i tempi di sviluppo, fornendo tutti i tool di supporto utili per scrivere e far girare un’applicazione in un ambiente gestito. OpenShift gira su Amazon Web Services, utilizzando Origin, una collezione di package open source. In particolare, viene usato Rhel (Red Hat Enterprise Linux) come Os e SeLinux per la protezione fra differenti account. In base ai dati forniti dal vendor, oltre un milione di applicazioni sono già state costruite sul servizio e circa duemila nuove applicazioni vengono create ogni giorni con OpenShift Online. Circa 1.500 nuovi utenti si aggiungono ogni settimana. L’offerta parte da 20 dollari al mese e sarà disponibile in Europa a partire dalla seconda metà di giugno.
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