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Privata o pubblica che sia, Dell ha bisogno di evolvere

Fra indiscrezioni e smentite, l’azienda si prepara a uscire dalla mercato borsistico. Quale potrà essere il ruolo di Microsoft?

Cloud
In questi giorni, su Dell si stanno rincorrendo voci e relative smentite. Dalle ultime indiscrezioni, sembra che non solo l’azienda texana si accinga a uscire dal mercato borsistico, per cedere una quota di capitale a fondi di private equity (Silver Lake è in prima linea), ma addirittura che ancheMicrosoft possa essere coinvolta nell’operazione. Secondo Bloomberg, infatti, l’alleato software numero uno potrebbe essere pronta a effettuare un investimento di 2 miliardi di dollari (Cnbc ha rilanciato con 3 miliardi). 
L’attuale fotografia dell’andamento di Dell è stata riassunta nei giorni scorsi da Impresa City, a seguito di un incontro con l’amministratore delegato italiano Filippo Ligresti. La transizione da puro fornitore di hardware a fornitore di soluzioni e servizi è tuttora in corso, così come una focalizzazione sempre più orientata ai data center di tipo enterprise. Molte sono le acquisizioni fatte per rafforzare questa strategia, ma sul successo pesa anche il quasi 40% di perdita di capitalizzazione di mercato negli ultimi cinque anni
Proprio i dati finanziari (consideriamo anche il debito) sarebbero stati individuati dallo stesso Michael Dell come principale freno al successo del cambiamento strategico in corso. Va però detto che la capitalizzazione di mercato resta alta, intorno ai 20 miliardi di dollari e questo fa sì che l’operazione presenti un valore che non si vedeva da prima della crisi del 2008. 
Al di là dei numeri, ci sono questioni di sostanza sulle quali riflettere. Chi sarebbe veramente interessato a investire in una società ancora così legata al calante mercato dei pc? L’avvento del mobile computing e della desktop virtualization sta cambiando la tipologia di interfaccia per l’accesso all’universo digitale, ma Dell continua a ricavare circa il 70% dai pc, nonostante l’aggressiva politica di cambiamento in corso
La possibile privatizzazione potrebbe cambiare radicalmente lo scenario. Un nuovo management, frutto del buyout, potrebbe con maggior flessibilità procedere, per esempiom a una vendita del business dei pc, come già fece Ibm con Lenovo. In questo modo, una rinnovata Dell avrebbe ampi mezzi per attuare la propria strategia end-to-end, che intende coprire lo spazio che dai data center si estende ai servizi cloud. È interessante notare come molte delle recenti acquisizioni (come Wyse, Sonicwall o Quest) siano indirizzate verso l’implementazione, il provisioning o altri strumenti di gestione di un’ampia gamma di dispositivi client. In tutto questo, occorrerebbe sapere come la pensa Microsoft, con la quale potrebbero comunque nascere sinergie focalizzate sull’innovazione proprio dei dispositivi end-user. 
Lo scenario è in evoluzione e non è detto che le voci siano destinate a trovare conferma nella pratica.Può essere che si realizzi un’operazione in stile Nokia, dove Microsoft ha investito senza prendere quote di capitale, ma partecipando alle spese di promozione dell’offerta congiunta degli smartphone con Windows Phone 8. Oppure, più semplicemente, che Redmond stia cercando opportunità remunerative, come già è capitato per gli investimenti in Facebook e Apple. Di certo, il riorientamento strategico di Dell dovrà essere deciso e convincente, per poter capitalizzare sui mutamenti in corso e non doversi trovare nelle condizioni di incertezza che, ad esempio, stanno caratterizzando il comportamento di Hp.
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