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Consumi, Confcommercio: in ripresa a maggio

Confcommercio: "Resta una situazione di debolezza e incertezza".

Mercato e Lavoro
L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a maggio 2017 un aumento dello 0,4% rispetto ad aprile e dello 0,2% su base annua. Nonostante costituisca la migliore variazione congiunturale da febbraio 2016, la media mobile a tre mesi si stabilizza, confermando il permanere di una situazione di debolezza ed incertezza sul versante dei consumi.
La scarsa vivacità della domanda da parte delle famiglie si inserisce in un contesto in cui continuano ad alternarsi dati positivi e negativi che, seppure nel complesso tracciano una tendenza al miglioramento rispetto allo scorso anno, sono la conferma del percorso accidentato attraverso cui si dipana la ripresa dell'economia italiana. Questa situazione si è tradotta a maggio in un deterioramento del clima di fiducia sia sul versante delle famiglie, che delle imprese.
Tra le famiglie, dopo un bimestre di moderato miglioramento, il sentiment è peggiorato a causa delle preoccupazioni circa la situazione economica personale e dalle aspettative future.
Qualche indizio d'incertezza si coglie anche tra le imprese il cui clima di fiducia ha registrato, nel complesso, un lieve peggioramento, sintesi di valutazioni differenziate tra gli operatori economici. A fronte di aspettative più positive tra gli imprenditori del commercio al dettaglio e delle costruzioni, tra gli operatori del manifatturiero e dei servizi di mercato prevalgono i giudizi negativi.
Il pessimismo del settore manifatturiero appare in linea con l'andamento della produzione industriale che, secondo le stime di Confindustria, a maggio dovrebbe aver registrato un calo dello 0,2%. Questa situazione potrebbe comunque mostrare un contenuto miglioramento nei prossimi mesi in considerazione di ordinativi stimati, a maggio, in crescita dello 0,5% rispetto ad aprile.
Segnali lievemente più favorevoli potrebbero emergere nei prossimi mesi anche dal versante delle famiglie in presenza di un consolidamento dei segnali di ridimensionamento dell'area del disagio sociale, emersi a marzo ed aprile dal MIC (Misery Index Confcommercio), e di miglioramento del mercato del lavoro. Ad aprile gli occupati sono aumentati di 94mila unità in termini congiunturali (+277mila su base annua).
In diminuzione, sempre nello stesso mese, il numero di persone in cerca d'occupazione: -106mila rispetto a marzo e -146mila nei confronti dello stesso mese del 2016). Questi andamenti hanno comportato una riduzione di quattro decimi di punto del tasso di disoccupazione. A questa situazione più favorevole del mercato del lavoro continua ad associarsi una decisa contrazione delle ore di CIG autorizzate (-58,1% ad aprile su base annua, -43,1% nel primo quadrimestre).
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