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Sicurezza, allarme competenze in Europa

Un rapporto dell'istituto Isc evidenzia come nel 2022 ci sarà una richiesta inevasa di 350.000 professionisti specializzati.

Sicurezza Cloud
Quasi il 40% delle aziende europee intende far crescere i propri team dedicati alla cybersecurity a un ritmo almeno del 15% all'anno. Il dato emerge dal rapporto 2017 “Global Information Security WorkForce Study”, commissionato dall’Istituto di certificazione Isc e realizzato su 19.000 professionisti a livello mondiale, 3.700 dei quali nel nostro continente.
Sebbene le organizzazioni europee abbiano i piani di ampliamento delle strutture più ambiziosi a livello mondiale, i due terzi rilevano di aver attualmente in organico troppo pochi professionisti specializzati. In proiezione, questo porta a uno skill shortage valutato in 350.000 unità nel 2022.In base allo studio di Isc, il 92% dei responsabili delle risorse umane ammette di dare priorità a precedenti esperienze nella cybersecurity al momento della scelta di nuovi candidati e che la maggior parte delle assunzioni deriva dalla propria rete professionale. Quest'ultima fonte prevale sui più classici sistemi di recruitment gestiti dalle risorse umane.
A livello globale, il rapporto evidenzia come una certa carenza di talenti e di incentivi agli investimenti nella formazione stiano contribuendo allo skill shortage, mentre il 70% delle aziende vorrebbe già a crescere quest'anno il proprio staff di cyber security.
L'aumento della domanda è collegato strettamente a quello delle minacce e alle esigenze di compliance, soprattutto legati all'introduzione del prossimo Gdpr. La mancanza di competenze sta facendo crescere il turnover, tanto è vero che il 21% della forza lavoro dedicata lo scorso anno ha cambiato lavoro e gli stipendi sono aumentati mediamente del 33% in Europa.
Il rapporto evidenzia anche una discrepanza fra le competenze di cui sono in cerca le aziende e le priorità di coloro che lavorano già nel campo. Questi ultimi mettono in cima alla lista il cloud computing (60%) e la gestione dei rischi (41%), mentre le ricerche vanno soprattutto in direzione della comunicazione (66%) e degli skill analitici (59%).
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