"Famiglie e imprese sembrano patire un crescente disorientamento. Mentre non si concretizzano le aspettative di una politica fiscale più accomodante e meno selettiva, il dibattito sulle questioni elettorali appare impostato troppo sui potenziali vantaggi di breve periodo delle parti piuttosto che propedeutico alla formulazione di regole per la stabilità e la governabilità, contribuendo, quindi, ad alimentare una diffusa incertezza". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia delle famiglie e delle imprese diffusi oggi dall'Istat. "L'ultima riduzione del clima di fiducia delle famiglie - precisa la nota - prolunga un trend decrescente che si manifesta ormai da un anno e mezzo. In forte contrazione sono soprattutto i giudizi sul clima personale e sulle attese future. Il moderato peggioramento del sentiment delle imprese è, invece, un'inversione di tendenza che rappresenta certo un campanello di allarme per le prospettive a breve dell'economia, ma che posiziona, comunque, la fiducia, su livelli storicamente elevati. Resta critica, in questo ambito, la divaricazione netta tra le prospettive delle piccole imprese del commercio, orientate negativamente, e quelle molto più favorevoli della grande distribuzione".
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