L’utilizzo della piattaforma fattura-pa.infocamere.it pare sia particolarmente gradito alle imprese di Bolzano: sono 2.838 quelle registrate alla fine di febbraio scorso, 39.395 le fatture emesse in poco più di due anni.
Seconda candelina per la
fatturazione elettronica della Pa. Era il 31 marzo 2015 quando è scattato l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di ricevere fatture solo ed esclusivamente in formato elettronico. Da allora ad oggi
73mila imprese, piccole fornitrici della Pa, si sono progressivamente registrate sulla piattaforma online
https//fattura-pa.infocamere.it per utilizzare il servizio gratuito messo a disposizione dalle Camere di commercio.
Quasi
660mila le fatture emesse tra ottobre 2014 e febbraio 2017 attraverso il portale - nato da un accordo tra Unioncamere e Agenzia per l’Italia digitale e realizzato da InfoCamere - grazie al quale le Pmi possono gestire senza alcun costo l’intero ciclo di vita delle fatture elettroniche (compilazione, spedizione, gestione e conservazione digitale a norma per dieci anni), fino a 24 documenti l’anno.
La piattaforma online è raggiungibile sia dai singoli siti delle Camere di commercio, sia dal punto unico di contatto previsto dalla direttiva Servizi europea
www.impresainungiorno.gov.it.
Per il presidente di
Unioncamere,
Ivan Lo Bello,
“il servizio di fatturazione elettronica del sistema camerale è un esempio concreto del contributo che le Camere di commercio possono e vogliono dare per la digitalizzazione del Paese, nodo fondamentale sulla strada della modernizzazione del sistema imprenditoriale”.
Le imprese che hanno finora utilizzato il servizio delle Camere di commercio
sono in prevalenza di piccole dimensioni: imprese individuali nel 41% dei casi, società di persone in quasi il 23%. Un ulteriore 30% è rappresentato dalle società di capitali mentre residuali sono le altre forme giuridiche. Si tratta di imprese piccole anche in termini economici: quasi il 70%, infatti,
ha un fatturato inferiore al milione di euro; di queste, il 20% fattura complessivamente meno di 100mila euro l’anno. Quasi tutte, infine, hanno meno di 15 addetti.
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