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Con Mobileye, Intel investe sul futuro dell'auto

Il gigante del silicio ha acquisito l'israelieana Mobileye, società specializzata in tecnologie di elaborazione dati e computer vision per l'automotive

Tecnologie
Il gigante del silicio ha acquisito l'israelieana Mobileye, società specializzata in tecnologie di elaborazione dati e computer vision per l'automotive. 15,3 miliardi è la cifra che Intel si è detta disposta a pagare per metabolizzare la tecnologia  a prova di futuro. Obiettivo che muove l'acquisizione è infatti mettere a punto tutto quanto serve per automatizzare l'esperienza di guida.

mobil-eye-big.jpg15 miliardi di dollari è ad ora la cifra più alta che sia stata sinora messa a segno in questo settore, che vede in competizione aziende delle più diverse estrazioni: da Google Alphabet ad Uber, da Tesla a General Motors e  a Samsung, quest'ultima alla ribalta la scorsa ssettimana per aver completato l'acquisizione di Harman International Industries per 8 miliardi di dollari. Una tendenza che conferma le forti aspettative che le aziende ripongono nel futuro digitale dell'auto.

Fondata nel 1999 e composta da 600 dipendenti, Mobileye è specializzata in tecnologie di computer vision al servizio dei sistemi di guida assistita e, in futuro, delle vetture driverless: processori, videocamere e software di intelligenza artificiale, che rilevano ciò che accade intorno al veicolo per migliorare la sicurezza ed evitare incidenti e infrazioni del codice stradale. Ventisette produttori di auto già impiegano queste tecnologie, montate a bordo di 15 milioni di veicoli.
 

Per Intel tutto questo non è nuovo. Proprio Mobileye, insieme a Bmw, è il partner scelto per avviare (dalla scorsa estate) un progetto ambizioso: la creazione di una piattaforma per lo sviluppo di soluzioni automotive, con il fine ultimo di realizzare il primo mezzo a quattro ruote totalmente autonomo nel 2021. Tentando quindi di superare in corsia i già avviati progetti di Google (con la nuova società Waymo e la collaborazione con Fca), Uber (insieme a Volvo) ed Apple (intenzionata, probabilmente, a concentrarsi solo sugli aspetti software).  

Con l'acquisizione ora il progetto si fa ancora più chiaro. I processori Xeon, i circuiti integrati programmabili Fpga, le memorie 3D XPoint e i moduli 5G si combineranno con le tecnologie di Mobileye per “creare soluzioni di guida autonoma che andranno dal cloud , alla rete, all'automobile”, si legge in una nota dell'azienda. L'opportunità da cogliere è grande: Intel stima che l'hardware, i dati e i servizi collegati al mercato della guida autonoma nel 2030 smuoveranno un giro d'affari di 70 miliardi di dollari.  

In molti mi hanno chiesto perché io ritenga le automobili e i veicoli autonomi tanto importanti per il futuro di Intel”, ha scritto il Ceo, Brian Krzanich, in una lettera rivolta ai dipendenti. “La risposta è questa: i dati. La nostra strategia è quella di tranformare Intel nella forza motrice della rivoluzione dei dati, con ogni tecnologie e in tutti i settori di mercato. Noi siamo una società che lavora con i dati. Il nostro business centrale e le nostre soluzioni creano, utilizzano e analizzano enormi quantità di dati”.

Una vettura senza guidatore, ha fatto notare Krzanich, può produrre quotidianamente, in media, 4 TB di informazioni, ovvero l'equivalente del volume generato da circa tremila persone in un giorno. Con il contributo di Mobileye, i prodotti di Intel diventeranno “occhi intelligenti che permetteranno ai veicoli autonomi di percepire il mondo circostante”, ha dichiarato il Ceo.
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