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Red Hat e Hpe insieme per le telco di nuova generazione

Le componenti Red Hat OpenStack Platform e Red Hat Ceph Storage serviranno a creare soluzioni preconfigurate e validate per il mondo telco e service provider

Cloud
L'Open Source diventa un elemento irrinunciabile nella definizione delle architetture di data center di nuova generazione software defined. Inevitabile, quindi, l'interesse da parte dei big vendor nell'integrare all'interno del proprio stack tecnologico le componenti che possono contribuire ad arricchire e ottimizzare l'offerta software complessiva.

All'ordine del giorno è la partnership tra Red Hat e Hpe, quest'ultima intenzionata a includere nel novero delle risorse di data center software defined Red Hat OpenStack Platform e Red Hat Ceph Storage. L'inclusione di queste due tecnologie nella dimensione HPE è finalizzata alla creazione di soluzioni infrastrutturali NFV (Network Function Virtualization), preconfigurate e certificate,  per il mondo telco e service provider. Significa, in buona sostanza, mettere a punto un ambiente che permette ai fornitori di gestire in modo flessibile e con un grado di automazione senza precedenti i servizi erogati.
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L'offerta conseguente l'integrazione delle componenti Red Hat permetterà ad HPE di diversificare ulteriormente la gamma di tecnologie abilitanti infrastrutture di comunicazione smart basate su logica NFV, che include la stessa piattaforma HPE Helion OpenStack Carrier Grade. "L'estensione della partenrship con Red Hat - afferma David Sliter, vice president and general manager, Communications Solutions Business, HPE - permette di indirizzare al meglio le esigenze di trasformazione con le quali si stanno confrontando i fornitori di servizi di comunicazione. La pluralità di soluzioni che saranno disponibili permetteranno loro di far evolvere le proprie infrasttrutture in logica NFV con una modalità di integrazione semplificata".

Il passaggio ad architetture NFV è appena iniziato e rappresenta un punto di svolta epocale per il mondo delle comunicazioni. Secono gli analisti la portata del cambiamento può essere paragonata al passaggio dall'analogico al digitale. Il cambiamento implicito che porta con sè questo salto quantico  mette peraltro in discussione l'intero assetto dell'industria del networking poiché va a modificare il ruolo sin qui interpretato dagli incumbent del networking la cui sostenibilità era rappresentata dalla stretta integrazione hardware e software. 
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