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Ibm: per l’IoT serve il cognitive computing

Prende il via anche in Italia una task force specifica dentro Ibm dedicata all’Iot (Watson Iot)

Trasformazione Digitale
La ricetta Ibm per l’Internet degli Oggetti (IoT) passa per l’intelligenza artificiale resa disponibile con il cognitive computing (alias Watson) avendo come substrato le tecnologie di base rese disponibili dal cloud per l’analisi dei big data.
Ma con due punti fermi - segnalati più volte nel corso di Ibm BusinessConnect 2016:
- In tempi di Industry 4.0 digital transformation non vuole dire semplicemente digitization dei processi
- IoT deve essere People Centric: “a un certo punto deve lavorare per tutti noi”.

Prende il via in questi giorni anche in Italia una task force specifica dentro Ibm dedicata all’IoT (Watson IoT), mentre con un investimento di 200 milioni di dollari all’interno di quello globale di 3 miliardi ha preso il via  a Monaco  il primo  quartier  generale di Watson Iot  fuori degli Usa.

Watson IoT 
Secondo Ibm, entro due anni, l’Internet degli oggetti sarà la più grande fonte singola di dati sul pianeta, generati da miliardi di sensori e dispositivi interconnessi, incorporati nei sistemi fisici del mondo. Le tecnologie Watson utilizzano l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale per estrarre insight da questi dati, contribuendo a trasformare il mondo dell’impresa, la vita delle persone e la società. Ibm vanta già più di 6.000 clienti in 170 Paesi, un ecosistema in crescita di oltre 1.400 partner e più di 750 brevetti in IoT.
Nella nuova sede globale di Monaco per il Watson Internet of Things sono state create nuove funzionalità IoT incentrate su Blockchain e sulla sicurezza. Inoltre, una serie di aziende sta ottenendo risultati concreti grazie all’uso delle tecnologie Watson IoT per estrarre insight dai miliardi di sensori incorporati in macchinari, auto, droni, apparecchiature e perfino ospedali.
Obiettivo: integrare il cognitive computing nel Watson IoT.
Il quartier generale Watson IoT ospiterà i primi centri di collaborazione IoT cognitivi – laboratori pratici in cui clienti e partner potranno lavorare insieme ai 1.000 ricercatori, ingegneri, sviluppatori ed esperti di business, impegnati a Monaco per generare innovazione collaborativa nei settori automotive, elettronica, manufacturing, assistenza sanitaria e assicurazioni. Insieme potranno affrontare le sfide più impegnative dei rispettivi settori di industria: applicare nuove idee e tecnologie per realizzare soluzioni IoT, sviluppare e sperimentare nuovi modelli di business, soluzioni e servizi ed ampliare i confini delle possibilità offerte dall’IoT. 
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Stefano Rebattoni, Global Technology Services (GTS) Leader - IBM Italy
In Italia a supporto del dichiarato piano governativo Industry 4.0, Stefano Rebattoni Global Technology Services (GTS) Leader - IBM Italy - ha ricordato alla platea di utenti che la “velocità della trasformazione  tecnologica  incide oggi più che mai  sulla corsa aziendale al vantaggio competitivo”. In Italia una particolare attenzione verrà anche riservata alle startup e alle aziende che nascono in maniera “nativa” già per il digitale. E’ il momento di passare dalle parole ai fatti.

 

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