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Vmware estende il cloud su Amazon

L’offerta Cloud Foundation del colosso della virtualizzazione sarà disponibile al pubblico da metà 2017 tramite la nuvola di Aws

Cloud
Quanto circolato a inizio mese ha trovato conferma. Vmware ha deciso di ripetere l’esperienza già fatta con Ibm, questa volta però con il leader assoluto nel cloud pubblico: nel 2017 tutta l’offerta di gestione per i data center definiti dal software di Vmware, nota con il nome di Cloud Foundation, sarà disponibile anche su Amazon Web Services. La nuova partnership è stata annunciata a San Francisco direttamente dai numeri uno delle rispettive aziende, vale a dire Pat Gelsinger e Andy Jassy, e avrà con tutta probabilità un impatto molto forte sul mondo della nuvola ibrida.

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Vmware Cloud on Aws, questo il nome della nuova offerta sviluppata congiuntamente, consentirà ai clienti di eseguire software di gestione come vSphere, vSan ed Nsx su un’infrastruttura dedicata ed esclusiva del provider di Seattle. Tutti i servizi, si legge nella nota ufficiale, saranno fatti funzionare, venduti e supportati però da Vmware, ma potranno essere integrati perfettamente con tutto lo stack Aws: storage, database, analytics e molto altro.

Vmware Cloud on Aws è al momento in preview tecnica, mentre una beta su invito verrà rilasciata a inizio 2017. Come detto, la nuova offerta dovrebbe entrare nella fase pubblica a metà dell’anno prossimo. L’alleanza tra le due aziende è il segno dei tempi. Quasi impossibile fino a poco fa, in quanto per un periodo Vmware cercò di entrare in diretta competizione con Amazon Web Services, la partnership è mirata anche alla “protezione del recinto”.

Entrambe le compagnie puntano a consolidare sempre più la propria leadership nei rispettivi mercati della virtualizzazione e del cloud pubblico, prendendo però al contempo il meglio dell’offerta che l’altra può mettere in campo (“the best of both worlds”, questi i termini utilizzati da Gelsinger). In tempi di piccole realtà disruptive anche i colossi devono mettere le mani avanti. La tecnologia di Vmware, per fornire un solo dato, è presente nel 90 per cento del mercato mondiale delle macchine virtuali.

L’azienda negli ultimi tempi si è orientata inoltre sempre più al multi-cloud, perché è ormai chiaro che i clienti non si affidano a un solo provider, ma scelgono di volta in volta in base alle proprie esigenze. Dal canto suo, Aws, cercherà di attrarre un numero sempre maggiore di realtà enterprise. Le quali sono “già virtualizzate con Vmware”, ha sottolineato Jassy, e ora con la nuova offerta “sarà più facile per i clienti operare in un ambiente It ibrido e senza soluzione di continuità utilizzando gli stessi strumenti Vwmare su Aws”. Spostando carichi di lavoro dall’on-premise alla nuvola. E viceversa.

Tutto ovviamente senza dover acquistare hardware personalizzato, perché come detto lo stack definito dal software verrà eseguito su appliance dedicate nei data center Aws, né col bisogno di riscrivere le applicazioni già in produzione. Come la prenderanno i concorrenti? La sfida sembra essere diretta in particolar modo a Microsoft, che sta investendo molto nel cloud ibrido. Grazie ad Azure, tra l’altro, è possibile per esempio replicare macchine virtuali Vmware sulla nuvola. Ma anche Ibm viene richiamata in causa. La battaglia è appena iniziata.
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