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Future Decoded 2016: il Cloud intelligente e inclusivo al centro della strategia Microsoft

Microsoft continua a impegnarsi nel settore del Cloud Computing: ammontano a oltre 3 miliardi di dollari gli investimenti in datacenter in Europa.

Cloud
Oltre 1000 sviluppatori, professionisti IT e decisori aziendali a confronto durante Future Decoded, la due giorni organizzata da Microsoft per riflettere insieme sul futuro del digitale attraverso più di 50 sessioni di formazione e un ricco palinsesto digitale che, nonostante il sold-out dell’evento al Palazzo del Ghiaccio di Milano, ha permesso di coinvolgere ulteriori migliaia di persone da tutta Italia e dal resto del mondo. Una cornice ideale per confermare l’impegno di Microsoft per permettere a persone e organizzazioni di concretizzare i propri progetti e realizzare il proprio pieno potenziale grazie alle nuove tecnologie.
Vocazione messa in luce anche da Scott Guthrie, Executive Vice President, Microsoft Cloud and Enterprise Group, che durante il suo keynote ha approfondito in particolare il valore strategico del Cloud Computing quale driver di Trasformazione Digitale, confermando gli importanti investimenti per il Cloud in Europa: nell’ultimo anno Microsoft ha più che raddoppiato la propria capacità cloud in Europa investendo ad oggi oltre 3 miliardi di dollari. Un impegno che vedrà un nuovo datacenter in Francia disponibile a partire dal 2017 sommarsi alle strutture attivate nell’ultimo mese in UK e Germania e alle espansioni degli hub in Olanda, Irlanda e altri Paesi.
Un investimento ad ampio raggio che potenzia l’infrastruttura globale di 100 datacenter in 40 Paesi, garantendo un’affidabilità dei servizi Cloud superiore a qualsiasi altro provider in Europa e nel resto del mondo.
Dalla platea di Future Decoded, Carlo Purassanta, AD di Microsoft Italia, ha commentato questi investimenti: “Il Cloud Computing è uno strumento strategico al servizio della collettività, perché consente di affrontare con successo le sfide delle persone, delle organizzazioni e del Paese. Ecco perché Microsoft investe per garantire un cloud globale, ibrido e affidabile. Globale, grazie un network che comprende 30 regioni di datacenter già disponibili e 36 annunciate. Ibrido, per accompagnare ogni realtà in un percorso di adozione flessibile in base alle proprie esigenze. Affidabile, perché in linea con i più elevati standard di sicurezza & privacy. Un impegno a 360° con cui Microsoft intende abilitare attraverso il Cloud Computing progetti d’innovazione sostenibile e che produce risultati concreti sia per le singole organizzazioni, siano esse grandi o piccole, sia per degli approcci sistemici e di piattaforma. Questo l’obiettivo che ci siamo posti anche con Future Decoded, un momento di confronto con sviluppatori, professionisti IT, e decisori funzionali, per ragionare insieme sulle frontiere del digitale e stimolare un dialogo capace di far decollare scenari d’innovazione che diventino poi i pilastri della competitività del Paese”.
L’ambizione di Microsoft, dichiarata a gran voce sul palco di Future Decoded, è quella di promuovere un “Cloud Intelligente e Inclusivo”.
Strategiche le opportunità offerte grazie al Cloud agli sviluppatori, ai professionisti IT e in generale alle aziende: l’85% delle aziende Fortune 500 utilizza infatti il Cloud di Microsoft e oltre il 40% del fatturato di Azure è legato a startup e ISV. Interessanti in particolare le opportunità legate ai big data, al machine learning e all’Internet of Things in uno scenario dominato dall’esplosione dei dati, in cui grazie al Cloud Computing e alla capacità di cavalcare questi trend tecnologici è possibile dominare la complessità, traducendo tali dati in informazioni di rilievo per la società e per il business. A Future Decoded Microsoft ha ribadito il proprio impegno a offrire servizi cognitivi, che consentano di integrare nelle applicazioni la capacità di vedere, sentire, parlare, comprendere e interpretare le esigenze utilizzando modalità di linguaggio naturale. In questa direzione si colloca anche l’impegno a offrire un framework di bot, utilizzabili dagli sviluppatori per consentire agli utenti di comunicare con il linguaggio naturale su molteplici piattaforme, e soluzioni come Cortana Intelligence Suite, che integra funzionalità evolute di analisi e machine learning per consentire a sviluppatori e startup di creare soluzioni intelligenti in grado di interagire in modo personalizzato. Un’opportunità concreta per le oltre 6.000 startup che costellano l’Italia.
Se il Cloud Computing è una leva che democratizza e abilita l’innovazione, l’accessibilità e l’inclusione ne sono le naturali conseguenze. Ecco perché a Future Decoded Microsoft ha dichiarato il proprio impegno a offrire una tecnologia accessibile a tutti e che consenta di progettare software e hardware in linea con qualsiasi esigenza e abilità. Inclusive Cloud e Inclusive Design sono due concetti chiave a cui Microsoft ha dedicato attenzione durante l’evento, perché in un mondo in cui la tecnologia può generare grandi opportunità è fondamentale porsi un problema di equità: i benefici della Trasformazione Digitale devono essere accessibili a tutti. Perciò il Cloud deve essere inclusivo ovvero disponibile a chiunque e ovunque, a prescindere da provenienza e localizzazione geografica, età, genere, abilità e reddito.
L’accesso al Cloud deve essere universale e in questa direzione si colloca il costante investimento di Microsoft in datacenter in Europa e nel resto del mondo e l’impegno a collaborare con istituzioni e decisori politici per definire un quadro di cooperazione funzionale a un Cloud per il benessere collettivo.
A tal fine Microsoft ha presentato un nuovo libro “A Cloud for Global Good” che include 78 linee guida per creare un Cloud affidabile e inclusivo, approfondendo temi come le skill di nuova generazione, la sicurezza e la privacy nell’era digitale e le prospettive di futuro per i giovani.
Non solo ma inclusione significa anche interoperabilità. L’impegno di Microsoft per l’openness è volto proprio a consentire di utilizzare la tecnologia in modo più accessibile compatibilmente a quella di altri provider e ad abilitare lo sviluppo cross-platform permettendo agli sviluppatori di scegliere le piattaforma di loro preferenza e di creare innesti e migrazioni a vantaggio di tutti. Uno sforzo che ha reso open source il codice di Visual Studio e che negli ultimi mesi ha visto approdare .NET Core, PowerShell e SQL Server su Linux.
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