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Indicatore Consumi Confcommercio: ripresa senza slancio

Confcommercio: "Pesano le incertezze a breve, ma è in miglioramento il clima di fiducia delle imprese".

Mercato e Lavoro
L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra, a gennaio 2016, un'invarianza rispetto al mese precedente ed una crescita dell'1,4% tendenziale. Il dato rilevato nell'ultimo mese ha determinato una modesta crescita della media mobile a tre mesi, confermando una modesta tendenza al recupero.
Il profilo della domanda delle famiglie appare in linea con quanto registrato da altri indicatori congiunturali che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l'assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve.
Il contesto interno associato alle preoccupazioni sull'evoluzione del quadro internazionale ha determinato a febbraio un arretramento del clima di fiducia delle famiglie, che permane comunque su livelli elevati.
In contenuto miglioramento è risultato, invece, il sentiment complessivo delle imprese sintesi di giudizi contrastanti tra gli operatori dei diversi settori economici. Al miglioramento del clima di fiducia tra gli imprenditori delle costruzioni e del commercio al dettaglio, si è contrapposto un calo, seppur contenuto, di coloro che operano nell'industria manifattura.Il deterioramento delle aspettative degli operatori del manifatturiero riflette gli andamenti della produzione industriale, caratterizzata negli ultimi mesi da continue oscillazioni.
Stando alle valutazioni provvisorie di Confindustria questo andamento dovrebbe caratterizzare tutto il primo trimestre del 2016: a febbraio, infatti, si sarebbe registrato un calo della produzione industriale dello 0,4% rispetto al mese precedente, dato che segue un incremento dello 0,9 a gennaio, ed un aumento per gli ordinativi dello 0,2% congiunturale.
Segnali positivi sembrano emergere sul versante dell'occupazione. Dopo alcuni mesi di stasi gli occupati hanno mostrato, a gennaio 2016, un incremento di 70mila unità sul mese precedente e di 299mila su base annua. Tale andamento è stato determinato quasi esclusivamente dalla componente dipendente permanente. Positivo è risultato anche l'andamento relativo alle persone in cerca di occupazione che, pur stabili rispetto a dicembre 2015, sono diminuite in un anno di 169mila unità. 
La stabilità registrata dall'ICC a gennaio, rispetto a dicembre, riflette una modesta ripresa della spesa relativa ai beni (+0,1%) e un contenuto calo della domanda dei servizi (-0,1%).
Relativamente alle singole macro-funzioni di spesa, l'unico incremento significativo ha interessato la spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%). Variazioni positive di modesta entità si sono riscontrate per i beni e servizi per la mobilità (+0,1%), i beni e servizi per la comunicazione (+0,1%), i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%) e per la spesa per abbigliamento e calzature (+0,1%).
Hanno segnalato una stabilità sia la spesa per beni e servizi per la cura della persona, ferma anche a dicembre, sia quella per beni e servizi per la casa, che nel mese precedente aveva registrato una riduzione.
In flessione è risultata la spesa per beni e servizi ricreativi (-0,3%), dopo il dato positivo di dicembre. Un modesto calo ha riguardato, per la prima volta dopo diversi mesi, anche i consumi relativi agli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (-0,1%).
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