“Nel corso del 2016, anche sulla base dell’atto di indirizzo del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 22 dicembre 2015, gli studi di settore saranno interessati da una semplificazione dei modelli e da una rivisitazione delle modalità di costruzione. Riteniamo sia giunta l’ora di cambiare passo e di abbandonare completamente l’utilizzo dello studio di settore come strumento di accertamento per valorizzarne le potenzialità dello stesso come elemento di compliance”. A scriverlo è Rete Imprese Italia, in una nota in cui spiega la posizione delle imprese sugli studi di settore e avanza proposte per una riforma dello strumento che vada verso una maggiore efficienza. “Alla luce delle annunciate modifiche – suggerisce Rete – è necessario rivedere l’impianto giuridico che governa la materia”. In particolare, sarebbe necessario “rivedere l’utilizzo degli studi di settore ritornando alle iniziali finalità dello strumento e utilizzarlo come elemento di una rafforzata compliance”.
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