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I big data peseranno sempre più nei data center Emea

Idc stima che il comparto produrrà un valore pari a 5,4 miliardi di dollari nel 2019, consumando però più risorse server e storage.

Trasformazione Digitale
I big data dovrebbero diventare un importante vettore di crescita per gli acquisti di infrastrutture per i data center. Una conferma arriva da Idc, che stima per il settore un valore pari a 5,4 miliardi di dollari nel 2019, con riferimento all'area Emea. Più o meno, questo rappresenta il triplo di quanto prodotto oggi.
Per l'analista, il peso dei big data nelle infrastrutture è calcolato sulla base delle vendite di server, dispositivi di storage, risorse e servizi cloud nei data center in Europa. Partendo da questo elemento, le vendite di server ricavate dall'elaborazione di workload big data corrisponde al 6% del totale in Emea per il 2015. La percentuale dovrebbe salire al 16% nel 2019. In termini di valore, ciò che oggi vale all'incirca 1 miliardo di dollari passerà a 2,7 miliardi fra tre anni.
Anche per lo storage l'andamento sarà molto simile. Idc stima che nel 2015 la gestione dei dati in volume abbia rappresentato una capacità pari a 764 petabyte, sempre in area Emea, con un peso assai superiore per i dispositivi esterni. Nel 2019, questa capacità dovrebbe arrivare a 20 exabyte.
L'analisi indica anche che le imprese europee andranno a esternalizzazione imprese più i carichi di lavoro analitici su infrastrutture cloud pubbliche. Anche se oggi molto risiede ancora nei data center interni, in prospettiva solo i dati critici rimarranno dove sono, soprattutto per ragioni di compliance.
L'aumento di popolarità nell'utilizzo dell'analisi dei dati contribuirà ad aumentarne il peso nei consumi di risorse cloud e strumenti infrastrutturali dedicati. Idc prevede che nell'attuale 13% si salirà al 34% di peso totale nel 2019. Nel campo dello storage, le nuove capacità implementate in ambienti cloud pubblici per scopi legati ai big data passerà dall'attuale 25% al 55% fra tre anni.
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