L’imposta che pesa maggiormente sui conti delle imprese italiane è il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori che ammonta a quasi 10,4 miliardi di euro.
Per famiglie e imprese oggi è una giornata campale. Oltre all’Imu e alla Tasi dovranno pagare anche le ritenute e le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e la Tari per un importo complessivo che sfiora i 50 miliardi di euro: per la precisone 49,74. “Pur sapendo che la scadenza di giugno è tradizionalmente una delle più impegnative dell’anno – fa notare il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – 50 miliardi di euro è una cifra da far tremare i polsi, anche se rispetto all’ultima rilevazione che avevamo compiuto una quindicina di giorni fa, c’è una grossa novità. L’Amministrazione finanziaria ha concesso una proroga alle aziende e alle partite Iva che sono sottoposte agli studi di settore. Queste ultime, pertanto, hanno la possibilità di slittare i pagamenti delle imposte dirette entro il prossimo 6 luglio”. In termini assoluti, l’imposta che peserà maggiormente sui bilanci delle aziende italiane sarà il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori delle imprese: queste ultime dovranno sborsare quasi 10,4 miliardi di euro. L’Imu sulle seconde case e sugli immobili ad uso strumentale garantirà alle casse comunali 10,1 miliardi di euro. Altrettanto “impegnativo” sarà il pagamento dell’Ires (l’Imposta sui redditi delle società di capitali): secondo i calcoli effettuati dall’Ufficio studi della CGIA, il versamento del saldo 2014 e dell’acconto 2015 porterà nelle casse dello Stato 9,1 miliardi di euro. Se il pagamento dell’Iva consentirà all’Erario di incassare 6,8 miliardi di euro, l’Irap, invece, graverà sulle imprese per 4 miliardi. Per le famiglie, invece, l’impegno economico più importante sarà dato dal pagamento della prima rata della Tasi: dei 2,3 miliardi di euro attesi dai Comuni, i proprietari delle abitazioniprincipali dovranno versare circa 1,65 miliardi di euro. La CGIA fa notare che il gettito di ciascuna imposta definita in questa elaborazione è stato stimato sulla base dell’andamento registrato negli ultimi anni; oltre a ciò, si è tenuto conto delle principali modifiche legislative intervenute negli anni recenti. Entro oggi, inoltre, i contribuenti sono chiamati al versamento della prima rata della Tasi e dell’Imu sulle abitazioni ad uso abitativo e sugli immobili strumentali. Per calcolarne il gettito, l’analisi della CGIA ha fatto riferimento alle aliquote e alle detrazioni del 2014. Per questo motivo, nella tabella sottostante si è riportato solo la metà del gettito totale 2014: importo, quest’ultimo, che l’anno scorso è stato pari a 4,6 miliardi per la Tasi e di circa 20 miliardi per l’Imu.
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