La riforma della PA è decisiva, ma è frenata dalla burocrazia. Una condizione che, se non superata, rende vana ogni velleità di modernizzazione.
La riforma della Pubblica Amministrazione è decisiva, ma è frenata dalla burocrazia. Una condizione che, se non superata, rende vana ogni velleità di modernizzazione. La crescita digitale può avvenire soltanto se si modifica l'organizzazione nel suo complesso. E' questo il messaggio lanciato da
l presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di
FORUM PA 2015.

Durante il convegno “
Politici e Burocrati: quasi amici”, si sono affrontati i temi del rapporto fra mondo politico e burocrazia nell’ambito della riforma della Pubblica Amministrazione. “Da commentatore ho sempre sostenuto – ha spiegato Boeri - che in
Italia esiste una sorta di governo ombra da parte di tecnocrati che gestiscono i ministeri a fronte dell’impreparazione della classe politica e dell’instabilità governativa, con il risultato che i ministri finiscono spesso per essere a loro volta governati dai burocrati”.
Quattro, in particolare, sono le sfide che secondo Boeri la riforma della Pubblica Amministrazione deve necessariamente affrontare per superare l'impasse burocratico:
- La rotazione della dirigenza. Consentire una maggiore rotazione, dando a tutti la possibilità di formarsi in campi diversi
- L'introduzione di misure di performance adeguate rispetto al grado di soddisfazione dei cittadini
- La selezione: Nella nomina dei ruoli dirigenziali prevalgono ancora criteri di natura politica o fiduciaria
- Le nuove competenze. Necessità di reclutare risorse esterne per garantire quelle competenze sul piano dell’organizzazione e del personale che in questo momento esistono
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