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Un periodo turbolento per l’industria europea del software

L’annuale rapporto Truffle 100 indica un progresso sul 2012 solo del 2,7%, ovvero la crescita più bassa degli ultimi nove anni. Il comparto è in forte trasformazione.

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Il settore dell’industria europea del software si sta ancora sviluppando, ma in modo assai più lento. L’edizione 2014 del rapporto Truffle 100 ha registrato una crescita continentale solo del 2,7%, per un valore totale di 42 miliardi di euro, contro l’11% registrato solo un anno prima. Si tratta del dato più basso degli ultimi nove anni, da quando cioè esiste questa classifica e solo un'altra volta (nel 2009) la percentuale era stata non troppo diversa (4%).
Le prime dieci aziende del settore sono le stesse dell’anno passato, ovvero Sap, Dassault Systemes, Sage, Hexagon, Wincor Nixdorf, Asseco Group, Software Ag, Datev, Wolters Kluwer e Swift. La prima società italiana in classsfica si trova al trentacinquesimo posto ed è Zucchetti, seguita a ruota da Reply. Tra le prime 100 troviamo anche Gruppo Engineering, al sessantasettesimo posto. La Germania è il paese con il volume d’affari più elevato, ma la sola Sap pesa per il 39%.
Il livello di profitto è cresciuto rispetto al 2013, passando da 5,8 a 6,3 miliardi di euro, ma questo denota che il livello di reinvestimento nella ricerca non è positivo. Tuttavia, è notevolmente sceso il numero di aziende quotate in Borsa, che erano l’85% nove anni fa e ora sono solo il 56%. Il consolidamento ha giocato la propria parte, ma il mercato dei finanziamenti non ha fornito il supporto che sarebbe stato necessario. Negli Usa, al contrario, le società di capitali sono presenti e continueranno a comprare in Europa, secondo il rapporto.
Truffle 100, che è curato da Idc in collaborazione con Cxp, rileva come l’industria europea del software si stia adattando a rilento alle nuove tendenze di consumo (cloud, mobile, Big Data, social media) e solo le aziende più innovative stiano realizzando incrementi significativi del business.
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