"La diffusione delle tecnologie digitali nelle attività manifatturiere è una realtà che interessa un numero crescente di imprese grandi e piccole e realtà artigianali, ma è necessario investire sulla creazione di competenze adeguate perché il sistema economico possa cogliere pienamente le opportunità di rilancio insite nel percorso di trasformazione dai bit agli atomi." Questo il messaggio che Bruno Lamborghini, presidente di AICA (Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), ha lanciato oggi aprendo a Milano la cinquantunesima edizione del Congresso Nazionale AICA, dedicata appunto al tema “Dal Bit agli Atomi: Rilancio della Manifattura e Nuove Competenze Digitali”. La ricerca “Il rilancio delle imprese manifatturiere italiane e le nuove tecnologie digitali” condotta da AICA in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Prometeia, e Netconsulting ha approfondito lo stato della diffusione della “fabbrica digitale” nel nostro paese presso grandi e piccole imprese e aziende artigianali. Con riferimento alle microimprese, che sono circa il 90% del totale in Italia, si è evidenziato che la tecnologia dell’additive manufacturing (stampa 3D) rappresenta una fondamentale occasione per rafforzare la propria competitività. Da una simulazione condotta su 29 microsettori potenzialmente interessati all’additive manufacturing, si evidenzia inoltre che se la produttività del capitale delle piccole imprese si riallineasse a quella delle medio-grandi, il loro fatturato aumenterebbe di 16 miliardi di euro, valore equivalente all’incremento atteso per l’intero settore manifatturiero nel 2015.
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