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E' sempre crisi per l'edilizia: in 1 anno giù imprese (-1,7%) e occupati (- 4,8%)

Arnaldo Redaelli (Confartigianato Edilizia): “Per salvare imprese, Governo punti a riqualificazione immobili pubblici e privati”.

Mercato e Lavoro
La crisi continua a colpire duramente imprese e lavoratori delle costruzioni: tra giugno 2013 e giugno 2014, le 866.131 aziende del settore sono diminuite dell'1,7%. Ancor più negativo l'andamento delle 542.169 imprese edili artigiane che nell'ultimo anno sono calate del 2,7%. Quanto agli occupati, sono 1.496.920 i posti di lavoro nelle costruzioni, la contrazione nell'ultimo anno si attesta a – 4,8%.      
Lo rileva il rapporto di Confartigianato sulla situazione del settore delle costruzioni che risente ancora gli effetti negativi della recessione.      
Sono in discesa sia il valore della produzione, - 4,7% tra maggio 2013 e maggio 2014, sia l'indice del valore aggiunto che è diminuito dell'1,7% tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014.       
Le imprese del settore costruzioni sono anche quelle che 'soffrono' maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari: tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% registrata dal totale delle imprese. Peggiora anche la qualità del credito all'edilizia: i tassi di interesse sui prestiti bancari alle aziende si attestano al 7,21% a fronte del 6,48% applicato al resto delle imprese.       
“Nel complesso – denuncia Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Edilizia - la situazione del settore rimane molto pesante. Non si vedono miglioramenti: le imprese si preparano ad affrontare un autunno addirittura peggiore rispetto a quello dello scorso anno. La crisi mantiene bloccato il mercato immobiliare e i nostri imprenditori sono stretti in una morsa fatta di scarso credito bancario con tassi in aumento e da tempi di pagamento sempre più lunghi. Bisogna puntare con decisione su misure che incentivino la ristrutturazione e la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. E' l'unica strada per evitare la chiusura delle imprese e la perdita di migliaia di posti di lavoro”.      
Infatti, la boccata d'ossigeno per il settore può arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Confartigianato valuta che nel terzo trimestre di quest'anno sono 455.205 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto allo scorso anno.       
Gli incentivi fiscali hanno già mostrato il loro effetto benefico sull'edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2012 le detrazioni sono state utilizzate da 7.579.415 contribuenti italiani per una cifra di 4.056 milioni e hanno inciso per il 4,9% del valore aggiunto del settore costruzioni. La regione con la maggiore incidenza delle detrazioni sul valore aggiunto delle costruzioni è la Provincia autonoma di Trento  (8,3% sul totale), seguita dal Friuli Venezia (8%). Calabria e Basilicata sono invece le regioni con i valori più bassi, rispettivamente 1,8% e 2,2% del totale nazionale.      
Gli ecobonus hanno prodotto anche un positivo impatto sull'ambiente: dal 2007 al 2012 hanno permesso un risparmio di energia pari a 8.899 Gwh/anno.      
In prospettiva, qualche speranza può arrivare dal programma di investimenti per l'edilizia scolastica indicato dal Governo nel Def 2015 che prevede interventi per 1.094 milioni nel biennio 2014-2015 e coinvolge 20.845 plessi scolastici nei 3 progetti: 'scuolenuove', 'scuolesicure', 'scuolebelle'. Le regioni maggiormente interessate dal piano di finanziamenti del Governo sono la Campania (4,3% del totale), la Calabria (3,7%), il Molise (3,5%).
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