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Google, Amazon, Microsoft e i data center miliardari

La spesa in conto capitale sostenuta nel 2013 da giganti del calibro di Google, Amazon e Microsoft è stata di quasi 15 miliardi di dollari

Cloud
Per essere protagonisti nel mercato cloud servono un sacco di soldi. Tanti. E quello che conta è l’economia di scala. E’ per questo che da un punto di vista di profittabilità il cloud privato non potrà mai essere competitivo nei confronti del cloud pubblico. Quanto meno se il raffronto viene fatto esclusivamente basandosi su parametri economici.
Per mantenere, gestire e allo stesso tempo incrementare l’infrastruttura di data center che abilita servizi cloud la spesa in conto capitale sostenuta nel 2013 da giganti del calibro di Google, Amazon e Microsoft è è stata di quasi 15 miliardi di dollari: 7,4 i miliardi spesi da Google, circa 4 quelli spesi da Microsoft e oltre 3 quelli sborsati da Amazon.

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E il valore di spesa per sostenere l’espansione del traffico e del business non accenna a diminuire. Nei primi tre mesi del 2014 le tre internet companies hanno investito 4,6 miliardi di dollari, il 65% in più rispetto a quanto speso nell’analogo trimestre del 2013. 2,6 miliardi di dollari è la cifra accreditata a Google nel primo trimestre dell’anno. Soldi che sono serviti in prevalenza alla creazione di nuovi data center, il doppio di quanto speso nel trimestre 2012.
Nel trimestre il valore di spesa incrementato del 61% per Amazon per una cifra complessiva di 1,1 miliardi di dollari. L’unico a presentare una riduzione degli investimenti trimestre su trimestre è Microsoft che ha investito 1,2 miliardi, il 28% in meno di quanto investito nel primo quarter 2012. Una riduzione che però non significa un arretramento nel cloud da parte di Microsoft in quanto se si considera la spesa sostenuta da Microsoft nel periodo giugno 2013-marzo 2014 la crescita risulta essere del 61% per complessivi 4,2 miliardi di dollari.
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