▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Digitale, report 2025 Assintel: settore oltre i 44 mld, crescita del 4,5%

Solo il 3,6% delle imprese italiane non è digitalizzata, dato decisamente in calo in soli due anni: rispetto al 2023 la quota di imprese refrattarie alla digitalizzazione si è più che

Mercato e Lavoro

Il mercato ICT italiano mantiene per il 2025 una tendenza positiva, con una crescita prevista per l’anno del 4,5%, in continuità con il 4% del 2024, per un valore complessivo di 44,3 miliardi di euro. In prospettiva, anche per il 2026 le aspettative restano positive, con un tasso che resta superiore al 4%. Benché nello scenario economico del Paese permangano incertezze ed elementi di attenzione, influenzati da un contesto internazionale non favorevole e in significativo mutamento, le tecnologie ICT appaiono ormai come un asset irrinunciabile per le aziende italiane e in tutte le classi dimensionali 3 imprese su 10 prevedono un aumento di budget per l’Ict nel 2026 (nel 2025 il dato era pari al 19%). 

Questi i dati di sintesi dell’Assintel Report 2025 sul digitale, arrivato alla sua ventesima edizione, presentato nel corso di un evento in Confcommercio a Milano.  

L’andamento del mercato del digitale, apparentemente positivo, nasconde in realtà dinamiche che fanno riflettere se analizzate in profondità e da punti di osservazione differenti. Infatti, secondo i dati dell’Assintel report 2025, le imprese italiane che investono maggiormente in ICT sono quelle con oltre 500 addetti: si stima che la spesa ICT delle grandi imprese si attesterà a fine 2025 a 23,7 miliardi di euro pesando per il 53,5% del totale e registrando un incremento del 5,6% rispetto al 2024. Mentre il segmento delle micro e piccole imprese anche nel 2025 registra ritmi di crescita inferiori, rispettivamente dell’1,7% e del 3,3%.

Solo il 3,6% delle imprese italiane non è digitalizzata, dato decisamente in calo in soli due anni: rispetto al 2023 la quota di imprese refrattarie alla digitalizzazione si è più che dimezzato. In termini assoluti, il numero di imprese non digitalizzate passa dalle 130.000 stimate nel 2023 a circa 50.000 quest’anno. Al contrario, oltre un terzo delle imprese sta già adottando iniziative per limitare l’impatto ambientale delle tecnologie digitali impiegate.  

Tra i segmenti di spesa Ict delle imprese, i servizi IT sono quelli in maggiore crescita nel 2025, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente, per un valore complessivo di 19 miliardi di euro. Anche in questo caso, la tendenza è prevista in ulteriore crescita per il 2026, arrivando in chiusura d’anno a 20,4 miliardi. Per il 2025 il mercato del cloud computing è previsto in crescita del 16,2%, la categoria relativa alla cybersecurity del 7,2%, il segmento big data & analytics dell’8,7% e il mercato dell’intelligenza artificiale del 35,3%.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica della spesa ICT delle aziende italiane, si conferma il ruolo guida delle Regioni del Nord-Ovest, ossia della Liguria, della Lombardia, del Piemonte e della Valle d’Aosta. Per il 2025 si stima infatti un valore della spesa ICT business per queste Regioni pari a 17,4 miliardi di euro, con una crescita del 5,1% rispetto all’anno precedente. Interessante il dato del Mezzogiorno, con una quota significativamente più elevata di imprese intenzionate ad aumentare il budget ICT per il 2026. 

Il confronto anno su anno mostra aumenti significativi nella penetrazione di tutte le tecnologie emergenti. Se l’Internet of Things cresce solo del 4%, si evidenzia un maggiore dinamismo rispetto alla realtà aumentata (+5%) e alla robotica, che raddoppia, crescendo di oltre l’8%. Prevedibilmente è però l’Intelligenza artificiale la tecnologia che cresce maggiormente, con un livello di penetrazione che in un anno è letteralmente esploso dal 7% al 29%.

Secondo un nuovo capitolo dell’Assintel Report, curato da Webidoo Insight Lab e basato sui dati del Digital Test Insites condotto su 6.808 PMI italiane, solo una piccola e media impresa su quattro (25,2%) effettua vendite o accetta prenotazioni online, con una leggera prevalenza nel Sud e isole (28,2%) e nel Centro (27,1%), mentre il Nord-ovest (19,2%) resta indietro. Il tasso di utilizzo cresce in modo proporzionale alla maturità digitale: quasi il 40% delle PMI ad alta maturità vende online, contro appena l’11% di quelle con maturità bassa. Il dato conferma che non bastano canali digitali di business per vendere online: serve una strategia digitale integrata che unisca tecnologia, competenze e presenza strutturata sul web.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
GoogleNews Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici
Abbonati alla rivista ImpresaCity Magazine e ricevi la tua copia.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Speciale

Speciale normative e compliance IT

Speciale

Fortinet Security Day Milano & Roma

Speciale

Speciale CRM

Speciale

IPA 2024: L'innovazione dell'era dell'AI

Speciale

Speciale Scenario PMI

Calendario Tutto

Dic 16
Go For Gold – Successo. Profitti. Crescita.

Magazine Tutti i numeri

ImpresaCity Magazine


Leggi il Magazine

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter

www.impresacity.it - 8.3.23 - 4.6.3