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Fisco, Unimpresa: da piano Governo stangata di 44 miliardi

Il presidente di Unimpresa, Palo Longobardi: "Da governo solo chiacchiere, con def solo tasse in più".

Mercato e Lavoro
Il piano di riforme appena approvato dal governo con il Documento di economia e finanza porta alla luce una stangata fiscale da oltre 44 miliardi di euro. Il programma dell’esecutivo prevede infatti maggiori entrate per 3,8 miliardi quest’anno e per altri 6,4 miliardi l’anno prossimo; nel 2016, nel 2017 e nel 2018 sono previsti incassi tributari aggiuntivi rispettivamente per 10,1 miliardi, 11,8 miliardi e 11,8 miliardi. In totale, famiglie e imprese pagheranno tasse in più per 44,09 miliardi nel quinquennio 2013-2018.
Lo rileva un’analisi del Centro studi di Unimpresa sulla base delle informazioni contenute nel Def varato martedì dal consiglio dei ministri.
Secondo il rapporto dell’associazione, gli interventi del piano nazionale di riforme non sono a costo zero e comportano l’indicazione di cosiddette coperture finanziarie. Le maggiori entrate previste si riferiscono nel dettaglio alle misure per il contenimento della spesa, il lavoro e le pensioni, il sostegno alle imprese.
Per quanto riguarda il contenimento della spesa, per coprire le sforbiciate al bilancio statale sono previsti incrementi di imposta, evidentemente con l’obiettivo di non ridurre i servizi della pubblica amministrazione ai cittadini, pari a 1,6 miliardi quest’anno e 4,1 miliardi nel 2014; nel triennio successivo sono previsti maggiori entrate per 8,1 miliardi, 10,1 miliardi e 10,09 miliardi.
Complessivamente, le misure sulla spesa statale provocheranno 34,09 miliardi di tasse in più. Gli interventi sul lavoro e sulle pensioni comportano inasprimenti fiscali per 1,5 miliardi nel 2014 e 1,7 miliardi l’anno nel periodo 2014-2018: in totale si tratta di imposte aggiuntive per 8,4 miliardi.
Le misure sul sostegno alle imprese saranno coperte con 1,5 miliardi di tasse in più nel quinquennio in esame (620 milioni nel 204, 630 milioni nel 2015 e 326 milioni nel 2016). Ripartendo il giro di vite su base annuale, emerge che nel 2014 saranno pagate dai contribuenti più tasse per 3,8 miliardi, nel 2015 per 6,4 miliardi, nel 2016 per 10,1 miliardi, nel 2017 per 11,8 miliardi e nel 2018 per 11,8 miliardi. In totale, 44,09 miliardi di inasprimento fiscale.
“I numeri non mentono mai e smentiscono le chiacchiere. A parole vengono promesse tasse in meno e poi in realtà il governo sta mettendo a punto un piano che comporterà ancora una volta enormi sacrifici per i contribuenti italiani” commenta il presidente di Unimpresa, Palo Longobardi. “Non ha senso varare un decreto che assegna un bonus da 80 euro se poi il giorno dopo quel presunto vantaggio in busta paga viene annullato da altri interventi che alzano il peso delle tasse su cittadini e imprese” aggiunge il presidente dell’associazione.
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