Il 50% degli italiani non sa cos’è un tasso di interesse, e si indebita per il 50% del reddito disponibile: uno studio appena pubblicato rileva il grave analfabetismo finanziario degli italiani, una scottante emergenza sociale che porta al sovra indebitamento delle famiglie, pesando sul sistema produttivo nazionale.
Solo il 50% degli italiani sa davvero cosa sia un tasso di interesse. Una grave ignoranza finanziaria insita nel Paese, che porta gli italiani ad indebitarsi per il 50% del reddito mensile. È il dato scioccante che emerge dal nuovo report della Clinica del Debito, basato sull’analisi condotta dall’Osservatorio sul Debito Privato in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Una fotografia che mette a nudo una vera e propria emergenza culturale e sociale: l’analfabetismo finanziario che alimenta il sovraindebitamento.
Milioni di italiani sottoscrivono mutui, prestiti personali, carte di credito o finanziamenti senza comprendere realmente i meccanismi economici a cui si legano.
Le conseguenze sono devastanti: oltre un milione di famiglie si trova oggi in trappola, con rate che superano in media il 50% del reddito mensile disponibile.
Il caso della famiglia tipica italiana, raccontato nel report, è emblematico: due impiegati con reddito mensile di 2.800 euro, travolti da mutui e prestiti che li hanno portati a spendere il 66% delle loro entrate in rate, senza aver compreso gli effetti dell’aumento dei tassi.
L’indagine individua tre falle principali che aprono la strada al disastro:
L’Italia, con il suo 50% di cittadini che non comprende i tassi di interesse, si colloca sotto la Germania (67%) e la Francia (58%), e appena sopra la Spagna (45%). Nel complesso, solo il 18% dei cittadini europei possiede un’elevata alfabetizzazione finanziaria.
Il dato che un italiano su due non comprenda i tassi di interesse non è un problema solo dei singoli, ma dell’intero Paese. L’analfabetismo finanziario mina la stabilità economica delle famiglie, aumenta i rischi sociali e pesa sul sistema produttivo nazionale.
Investire in educazione finanziaria non è quindi un lusso, ma una vera priorità civile necessaria in Italia, perché significa difendere il benessere delle famiglie, ridurre le disuguaglianze e costruire un futuro più solido per le prossime generazioni.
Un costo economico e umano incalcolabile
Secondo la ricerca, effettuata per conto della Clinica del Debito, l’analfabetismo finanziario pesa non solo sui bilanci familiari, ma anche sulla salute e sulla stabilità sociale, a causa di:
“Firmare un finanziamento senza capire i tassi è come attraversare l’autostrada bendati. Non è solo un errore, è un rischio esistenziale per la serenità familiare”, dichiara Stefano Santin, fondatore della Clinica del Debito, che aiuta persone e famiglie a liberarsi dai debiti attraverso soluzioni legali personalizzate. "Questi numeri non sono semplici statistiche: raccontano il fallimento di un sistema Paese che non ha mai investito seriamente nell’educazione finanziaria".