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Poco panico dopo lo stop al supporto di Xp

Il fatidico giorno annunciato da tempo è passato, ma la decisione di Microsoft non ha accelerato processi di cambiamento.

Cloud
La pagina, come previsto, è astata voltata e dall’8 aprile Microsoft non aggiornerà e supporterà più Windows Xp. Per ora, non sembrano essersi registrate scene di panico collettive, nonostante gli esperti di sicurezza abbiano invitato insistentemente le realtà ancora legate al vecchio sistema operativo ad aggiornare il parco, perlomeno a Windows 7.
In realtà, anche se Microsoft ha cessato il supporto, ci sono ancora varie società neutre che si occupano dell’ambiente. Non potrebbe essere diversamente, visto che il numero di utenti ancora attivi resta considerevole. Le ultime cifre di NetMarketShare parlano di una quota del 27,69% di pc connessi a Internet nel mondo che ancora sono basati sul vecchio Os. Vista e Windows 8, ambienti usciti ben dopo Xp, messi insieme raggiungono solo l’11,3% e solo Windows 7 è riuscito a superare l’Os nato nel lontano 2001.
Microsoft e molti altri vendor hanno sottolineato in più occasioni come la fine del supporto implichi rischi soprattutto dal punto di vista della sicurezza, perché d’ora in avanti non saranno più disponibili patch. Ma lo stesso costruttore ha assicurato fino a luglio 2015 l’aggiornamento del motore antimalware, che assicura una protezione di base. Diversi specialisti terzi sperano comunque di colmare il vuoto continuando a sviluppare prodotti di sicurezza anche per il cecchio ambiente. E anche browser come Mozilla e Chrome si aggiorneranno almeno per un altro anno abbondante.
L’abbandono di Xp, in sostanza, sarà più graduale di quanto la scadenza annunciata da tempo avrebbe potuto far pensare. Microsoft ovviamente guarda già oltre, con Windows 8.1 e i servizi cloud. I suoi utenti seguiranno, un terzo di questi con la dovuta calma.
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