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Snowflake: “In Italia puntiamo su Finance e PA”

La strategia nel nostro paese e gli annunci del recente Snowflake Summit nelle parole della Country Manager Marika Lilla e del Partner Sales Director Luigi Locatelli

Cloud

Un mese fa, alla sua user conference annuale a San Francisco, Snowflake ha annunciato diverse novità che secondo diversi analisti si inquadrano in un'evoluzione epocale delle cloud data platform. Qualcuno parla di “sistemi d’intelligenza”, qualcun altro di "Native-AI Analytics", comunque in estrema sintesi si tratta di piattaforme che integrano dati da fonti e soluzioni diverse e utilizzano agenti per aggiornarsi in tempo reale sulle performance aziendali e ottimizzarle dinamicamente.

“Vogliamo permettere a ogni azienda di raggiungere il suo pieno potenziale attraverso i dati, e questo è il migliore momento degli ultimi 10 o 20 anni per realizzare questo obiettivo, grazie all'intelligenza artificiale”, ha spiegato il CEO Sridhar Ramaswamy allo Snowflake Summit.

In questo scenario, in Italia Snowflake negli ultimi mesi è stata reimpostata sia a livello manageriale che di strategia. L’obiettivo, come hanno spiegato la Country Manager Marika Lilla e il Partner Sales Director Luigi Locatelli (nella foto) in un recente incontro con la stampa, è di raddoppiare il business anno su anno per i prossimi tre anni, puntando soprattutto sui settori finanza e pubblica amministrazione.

“Questi sono i target principali, ma la squadra italiana, che è composta da 18 persone, è in grado con l’aiuto dei partner di affrontare anche progetti nei settori energy, farma, e retail nel senso più ampio, dal CPG al fashion”, ha precisato Lilla.

Verso il 100% di vendite indirette

A proposito di partner, il modello di go-to-market, continua Lilla, tende al 100% di vendite indirette. “Lasciamo scelta ai clienti, ma non esiste un progetto di grande respiro che non abbia un system integrator collegato. Nei progetti su Snowflake la scelta del partner per l’implementazione è fondamentale”.

L’obiettivo in Italia, aggiunge Locatelli, è creare un ecosistema esteso: “Lavoriamo con i Global System Integrator ma anche con integratori locali, partner specializzati su parti della soluzione, e naturalmente cloud provider: Snowflake è disponibile su AWS, Azure e Google Cloud”.

L’attenzione per Snowflake nel nostro paese sta crescendo, sottolinea Lilla: “Gli ambienti IT nelle aziende sono stratificati, eterogenei, e suddivisi in silos. Snowflake si propone come una piattaforma dati per superare questi vincoli. È un software-as-a-service, quindi non ha costi hardware, e permette una gestione end-to-end del dato che la rende adatta anche per l’erogazione di servizi gestiti”.

Una caratteristica peculiare è il concetto di “single engine": “La piattaforma fa leva su un’unica base dati, lo stesso dato si può utilizzare per qualsiasi caso d’uso, da data warehouse ad analytics su dati strutturati e non, a Machine Learning, AI e GenAI”.

Gli annunci: Snowflake Intelligence e Openflow

Altro elemento distintivo di Snowflake, continua Lilla, è la velocità di sviluppo delle innovazioni: “Tutte le novità presentate al recente Summit di San Francisco sono state sviluppate negli ultimi 8 mesi, e toccano tutti gli aspetti della piattaforma, dalla ingestion del dato alla fruizione da parte di qualunque utente”.

Uno degli annunci più importanti è stato Snowflake Intelligence, che permette di interrogare in linguaggio naturale gli strumenti di AI o GenAI presenti nella piattaforma. “Strumenti che possono essere nativi o importati dal cliente, ma comunque sono addestrati con dati aziendali che non escono dalla piattaforma, tema questo su cui ovviamente c’è moltissimo interesse che riscontriamo quotidianamente”, sottolinea Locatelli.

Un secondo annuncio fondamentale, fanno notare i manager italiani, è Openflow, un servizio gestito di acquisizione dati (data ingestion) che estrae qualsiasi tipo di dato da praticamente qualsiasi fonte. “L’obiettivo è arricchire le fonti dati, portando i dati più sensibili e rilevanti in modo controllato ai modelli di AI. Qui è interessante far notare che dei 36 partner che hanno partecipato al programma beta globale di Openflow, uno è un local system integrator italiano”.

FinOps, controllare i costi nell'era della GenAI

“Openflow”, evidenzia Lilla, “è solo il più recente esempio del lavoro di Snowflake per rendere la piattaforma sempre più interoperabile: un altro è l’acquisizione di Crunchy Data, specialista di Postgres, un sistema di gestione di database relazionali a oggetti open source, molto apprezzato dagli sviluppatori e che funziona bene con SQL. Questo darà agli utenti la possibilità di accedere a database PostgreSQL direttamente all’interno di Snowflake”.

Importante in ambito di controllo dei costi è invece un altro annuncio dello Snowflake Summit, e cioè Adaptive Compute. “Questo servizio permette di configurare granularmente il funzionamento delle soluzioni, cioè dimensionare i workflow e controllare quanto lavorano, in modo da controllare i loro costi”, spiega Locatelli. “Questo in ottica di fruizione di servizi cloud e di FinOps è fondamentale, a maggior ragione adesso con i costi di addestramento dei modelli GenAI, che facilmente vanno fuori controllo. Snowflake è costruito per prevenire problemi del genere: permette di fare simulazioni dei costi di un progetto e definire budget realistici, e quindi valutazioni di ROI fondate”.

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