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Per le imprese il 2014 ancora anno di crisi, priorità ridurre tasse e burocrazia

Secondo un'indagine di Confcommercio per la maggioranza delle imprese italiane il Governo Renzi saprà affrontare le difficoltà e fare alcune riforme.

Mercato e Lavoro
Poche imprese (solo il 7,7%) ritengono che la crisi terminerà nel 2014, ma per due su tre il Governo Renzi riuscirà ad affrontare le priorità del paese, anche se non nei suoi primi 100 giorni; più della metà delle imprese (il 55,3%) ha, comunque, un elevato livello di fiducia nelle capacità di questo Governo ma solo una su quattro ritiene che resterà in carica fino alla fine della legislatura; e se, per le imprese, la riduzione della pressione fiscale, della burocrazia e del cuneo fiscale restano i tre interventi prioritari, si registra una diffusa fiducia sulla realizzazione di alcune riforme come il jobs act per quasi il 70% delle imprese, la riforma del fisco (63,5%) e quella della pubblica amministrazione (61%).
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un'indagine di Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche, sul sentiment e le aspettative delle imprese nei confronti del Governo Renzi.
Secondo la ricerca migliora il clima di fiducia delle imprese nell'andamento dell'economia italiana. La percentuale di quelle che ritengono che il 2014 andrà meglio rispetto al 2013, o che vedrà una situazione per lo meno invariata, è infatti pari a quasi il 60% (lo scorso anno la percentuale era poco sopra il 40%).
L'aumento del livello di fiducia è stato rilevato in prevalenza presso le imprese di medie e grandi dimensioni, nell'industria e nei "servizi alle imprese" e nelle regioni del Nord Italia. L'ottimismo è più contenuto presso le imprese del commercio e delle costruzioni.
Risulta comunque prossima allo zero la percentuale delle imprese che ritiene il nostro Paese già fuori dalla crisi, mentre è inferiore al 10% la percentuale delle imprese che "vedono" la fine della crisi nel corso del 2014.
Quanto alle azioni che il nuovo Governo dovrebbe svolgere in via prioritaria per ridurre i problemi più gravi che impattano sull'economia italiana, la più richiesta è la riduzione della pressione fiscale (82,9%), seguita da quelle della burocrazia (65,2%) e del cuneo fiscale (64,9%).
Ottimismo sulla possibilità che il Governo Renzi realizzi le riforme del jobs act, della pubblica amministrazione e del fisco viene espresso dalla maggior parte delle imprese rilevate: il 66,9% ha fiducia nell'approvazione del cosiddetto jobs act (entro i primi cento giorni dell'Esecutivo secondo il 18,2% degli intervistati e più avanti nel tempo per il 48,7%), il 63,5% si attende la riforma del fisco (entro i primi cento giorni per il 13,2%), il 61,1% si aspetta la riforma della Pubblica Amministrazione (il 12,4% entro i primi cento giorni).
L'idea che il governo riuscirà nei suoi intenti prevale presso le imprese dell'industria e delle costruzioni, nelle Pmi (imprese tra i 10 ed i 249 addetti) e nelle grandi imprese, nel Nord-Ovest e nel Centro Italia. Meno fiduciose si sono rivelate le imprese del terziario (commercio, turismo e servizi), le microimprese (1-9 addetti) e quelle attive nel Nord-Est e nel Mezzogiorno. In generale due imprese su tre ritengono che il Governo Renzi riuscirà comunque ad affrontare le priorità del paese: nel dettaglio l'8,9% ritiene che ce la farà nei primi cento giorni ed il 57,6% durante il resto del proprio mandato.
Il 55,3% delle imprese ha un livello di fiducia "molto" o "abbastanza" elevato nella capacità del Governo Renzi, con un dettaglio settoriale e territoriale che rispecchia esattamente le opinioni sulla capacità di approvare le riforme già citate.
Ciò nonostante, solo il 24,6% delle imprese pensa che il Governo resterà in carica fino alla fine della legislatura. Il 32,3% ritiene che durerà più di un anno, ma non fino al 2018, mentre per il 22,4% resterà in carica al massimo un anno.
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