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Istat: a febbraio fatturato dell’industria -1,7% in valore sull’anno

A febbraio 2024, al netto dei fattori stagionali, cresce su base mensile il fatturato dell’industria sia in valore sia in volume, trainato da una maggiore vivacità delle vendite sul mercato estero.

Mercato e Lavoro

A febbraio l'Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti in termini congiunturali sia in valore (+2,0%) sia in volume (+1,4%), registrando incrementi dell’1,1% sul mercato interno (+0,6% in volume) e del 4,0% su quello estero (+2,8% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva una diminuzione congiunturale dello 0,3% in valore e una variazione nulla in volume.

Per quanto riguarda gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registra a febbraio un marcato aumento congiunturale per i beni strumentali (+4,9%) e una crescita più contenuta per i beni intermedi (+1,3%), per i beni di consumo (+0,2%) e per l’energia (+0,6%).

Nel trimestre dicembre 2023-febbraio 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisce in valore (-0,9%) e aumenta in volume (+0,5%). Positivo l’andamento dei servizi nello stesso arco temporale, con un incremento dello 0,9% sia in valore sia in volume.

Su base tendenziale, a febbraio 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione dell’1,7% in valore (-2,5% sul mercato interno e -0,1% sul mercato estero) e un incremento dello 0,7% in volume (+0,6% sul mercato interno e +0,9% sul mercato estero). I giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2023.

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+4,7%) e per l’energia (+2,0%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-7,1%) e i beni di consumo (-1,0%).

Nei servizi, si registrano incrementi tendenziali del 3,0% in valore e del 4,0% in volume.

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