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L'Università di Pisa espande il suo Green Datacenter

Particolarmente interessante il progetto sviluppato da Vertiv che ha riguardato l'alimentazione e il condizionamento.

Tecnologie

Si può immaginare una referenza migliore di questa? L’Università di Pisa ha ampliato il suo Green Datacenter e per l’occasione ha coinvolto Vertiv per la revisione del sistema di alimentazione e liquid cooling.

Ci consideriamo competenti, esigenti e con un forte dna innovativo – sottolinea Maurizio Davini, Cto dell’Università di Pisa”. E non potrebbe essere altrimenti visto che parliamo di un ateneo che ha fatto la storia della tecnologia in Italia. Nei dintorni nasce la Stazione Marconi, poi si mette a punto il primo radar italiano e, infine, nel 1986 il Cnuce (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) con sede all’interno dell’università, stabilisce la prima connessione italiana alla rete Arpanet e quindi a Internet.

Insomma, gli ingegneri dell’Università di Pisa sono decisamente avvezzi all’innovazione e intendono perseguire la linea. Il prossimo futuro, sempre nell’ambito della ricerca scientifica, guarda evidentemente all’HPC (High Performance Computing) e all’Intelligenza Artificiale. E lo fa seguendo un preciso piano di espansione dell’infrastruttura IT a supporto della ricerca.

Siamo seduti su un semicerchio di fibra ottica proprietaria installata già dagli anni 90 – prosegue Davini –. Una rete da 90 km di estensione a disposizione di tutta la comunità limitrofa, pubblica e privata”. La rete, che garantisce 200 Megabit, supporta il traffico dati tra i quattro data center preesistenti di cui l’ultimo nato, al contrario degli altri tre, è posto in periferia, in zona San Pietro a Grado, a sud-ovest di Pisa.

La costruzione del Green Datacenter - certificato A secondo l'Agenzia per l'Italia Digitale - è iniziata nel 2016 e, dopo quattro anni, si è avviato il processo di espansione che ha portato a poco più di un centinaio di rack disponibili alle attività di ricerca (70%) e all’operatività (30%) per le 50mila risorse che usano la struttura. Il progetto di espansione ha avuto l’obiettivo di preparare il centro di calcolo alla ricerca in ambito AI ed elaborazione ad alte prestazioni dell’Università, allo stesso tempo rendendolo facilmente scalabile per soddisfare le future esigenze.

L’obiettivo principale del progetto noto come The Hybrid Green Data Center Expansion, era di utilizzare l'ala disponibile dell'edificio, mantenendo intatto il design e l'interfaccia utente originali - spiega Davini -. Dovevamo anche integrare nuovi elementi tecnologici in grado di soddisfare le crescenti esigenze del calcolo ad alte prestazioni, garantendo al contempo un'ottima flessibilità operativa. I requisiti sono stati perfettamente rispettati da Vertiv che ci ha permesso di mantenere sotto controllo i costi energetici per una gestione efficiente del data center.Maurizio Davini, CTO dell'Università di Pisa.

Le peculiarità del progetto Vertiv

Vertiv ha fornito un mix di soluzioni per l’alimentazione, il raffreddamento, i rack, la rete e i servizi. Relativamente al condizionamento, è stata scelta una soluzione di tipo ibrido che include venti unità infrarack Vertiv Liebert CRV e due unità di raffreddamento a pavimento a espansione diretta Vertiv Liebert PDX-PI con compressori a velocità variabile, oltre a tre unità di liquid cooling Liebert XDU, che controllano la temperatura e il flusso del refrigerante verso i server in un’applicazione direct-to-chip.

Sintetizzando, come abbiamo potuto constatare durante il tour del data center, la componente di progetto per il condizionamento rappresenta un’eccellente esercizio di termodinamica dei fluidi. La rete di condotti in cui circolano l’aria e il liquido refrigerante è governata da sistemi intelligenti che regolano dinamicamente i flussi in modo da mantenere le condizioni di equilibrio richieste. Regolazioni che dipendono dal modo in cui le diverse unità dissipano il calore.

La seconda parte del progetto sviluppato da Vertiv ha riguardato le unità per l’alimentazione elettrica. In particolare, sono stati installati due sistemi UPS VertivTM Liebert APM 500kVA e batterie VRLA, otto unità switchgear Liebert RXA, una soluzione prefabbricata Vertiv Power Module da 400kW, un vero e proprio container, 76 Vertiv Geist Switched PDU (unità di distribuzione dell’alimentazione) e 38 Vertiv VR rack.

In particolare, il modulo di alimentazione esterno Vertiv ha consentito l’espansione del data center nonostante i vincoli di spazio all'interno dell'edificio. Vertiv ha fornito una soluzione chiavi in mano, gestendo i fornitori e i subappaltatori per integrare lo spazio interno con sistemi di rilevamento e spegnimento degli incendi, mentre un generatore di backup esterno da 630kW è stato integrato con il Vertiv Power Module.

Notevole, a questo proposito, sottolineare lo sforzo progettuale per ampliare e innovare la struttura sfruttando il più possibile l’architettura già presente ed evitando così ampliamenti strutturali costosi e time spending. Evidentemente, il progetto strizza l'occhio alla sostenibilità soprattutto in termini di efficientamento energetico e quindi di risparmio, mentre sul fronte dell'approvvigionamento l'Università di Pisa è ancora work in progress.

"Abbiamo creato corridoi ibridi su misura, che integrano sia apparecchiature con raffreddamento ad aria che nuove soluzioni per il raffreddamento a liquido – ha sottolineato Andrea Faeti, Vertiv Sales Director for Enterprise Accounts in Italia -. Inoltre, l'infrastruttura idraulica è stata potenziata, consentendo alle unità di raffreddamento precedentemente installate di fornire acqua refrigerata alle nuove apparecchiature del data center”.

In definitiva, la sfida con il cliente esigente pare essere stata vinta: la nuova infrastruttura offre un'elevata resilienza, un raffreddamento efficiente per le unità di elaborazione destinate all’HPC e all’AI, e un monitoraggio e una gestione intelligente per garantire la piena disponibilità del sistema.

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