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GenAI e data storage: il giusto equilibrio

Senza adeguate architetture e soluzioni di storage, qualsiasi iniziativa di AI e GenAI parte svantaggiata

L'opinione

L'Intelligenza Artificiale (AI) e l'IA generativa (GenAI) sono alcune delle piattaforme più interessanti della fine del 2023, e lo saranno ancora per l’anno in corso. Secondo la Generative AI Pulse survey di Dell Technologies - condotta tra i responsabili IT del Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Germania - il 76% degli intervistati ritiene che la GenAI avrà un impatto significativo o, addirittura, trasformativo sulle proprie organizzazioni. Il 54% dei C-level intervistati a livello globale da BCG prevede, inoltre, che l’utilizzo di AI e GenAI assicurerà un’ottimizzazione dei costi nel 2024 (superiori al 10%, per la metà di loro) mentre McKinsey stima che la GenAI potrebbe aggiungere all'economia globale tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari all'anno.

I modelli di GenAI necessitano di grandi quantità di informazioni per essere costruiti e addestrati e, al contempo, generano importanti volumi di dati. Per questo, è fondamentale che una azienda verifichi di avere adeguate soluzioni di storage, prima di affrontare qualsiasi iniziativa di AI e GenAI. Nel 2024 e nei prossimi anni, sarà un'architettura dei dati scalabile, sicura ed economicamente solida a fare la differenza tra le organizzazioni che vogliono avere un ruolo nella corsa verso l’AI o quelli che vogliono solo essere spettatori.

Se un’azienda vuole implementare con successo una iniziativa di GenAI, il primo step è ripensare e ottimizzare il proprio storage, in modo da evitare un potenziale rallentamento dei processi. La realtà dei fatti è che i sistemi di storage tradizionali a volte raggiungono i loro limiti come conseguenza dell'attuale esplosione dei dati e, man mano che i sistemi GenAI si affermeranno, la complessità e i requisiti necessari non potranno che aumentare.

Frediano Lorenzin, CTO di Dell Technologies Italia

Effettivamente, oltre il 90% dei dati creati ogni anno sono non strutturati, cosa principalmente dovuta all'enorme incremento di informazioni generate dalla collettività. Questo crea, da una parte, difficoltà di analisi, dall’altra la necessità di nuovi metodi di archiviazione sempre più efficienti per garantire un semplice e rapido accesso ai sistemi, e un’alta protezione dagli attacchi informatici. A causa del loro valore e volume, i dati non strutturati sono infatti un bersaglio particolarmente attraente per gli hacker.

Per ottenere una migliore circolazione, accesso, scalabilità e protezione dei dati molte aziende hanno adottato strategie cloud-first, in cui questi vengono archiviati in più ambienti cloud pubblici. A breve termine, questa può essere una valida soluzione ma, in prospettiva, le organizzazioni si troverebbero a dover affrontare costi di ingresso e di uscita sempre più elevati, oltre a problemi di sicurezza e di ottimizzazione dei dati. Inoltre, una strategia cloud first non offre un accesso semplice e facile ai dati, cosa di cui invece la GenAI ha bisogno.

Per non essere vincolati a ecosistemi isolati di strumenti e servizi proprietari, le organizzazioni dovrebbero adottare un approccio multicloud by design, che garantisce coerenza gestionale nell'archiviazione, protezione e sicurezza dei dati in ambienti multicloud.

Investire in nuove tecnologie storage

Le aziende hanno bisogno di approcci nuovi e innovativi per soddisfare i requisiti specifici di GenAI e i loro data set così vasti e diversificati. Tra queste tecnologie troviamo lo storage distribuito, la compressione e l'indicizzazione dei dati.

Lo storage distribuito migliora la scalabilità e l'affidabilità dei sistemi GenAI ospitando i dati in più sedi. Ad esempio, le organizzazioni possono scalare rapidamente le proprie esigenze di storage su più nodi, in caso di aumento della domanda e replicare i dati più critici, consentendo di conservarli in un luogo separato e di recuperarli facilmente in caso di attacco informatico.

Per molte organizzazioni, una preoccupazione è il costo. Questo problema può essere affrontato, almeno in parte, con la compressione dei dati; analizzandoli in modo efficace, è possibile eliminare quelli non necessari, riducendo quindi le esigenze di archiviazione e, di conseguenza, i costi. L'indicizzazione dei dati, invece, oltre a migliorare le capacità di recupero, rende più rapide ed efficienti le ricerche.

Insieme, queste tre tecnologie migliorano le prestazioni, l'efficienza e la riduzione dei costi. Tre delle priorità principali delle organizzazioni che vogliono implementare le tecnologie di GenAI. Rappresentando un potenziale vantaggio competitivo per le aziende, l'AI e la GenAI devono essere affrontate correttamente; solo chi lo farà con una tecnologia a prova di futuro si troverà nella posizione più competitiva per capitalizzarne i vantaggi.

Frediano Lorenzin è CTO di Dell Technologies Italia

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