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Il parere di Red Hat

Risponde Rodolfo Falcone, Country Manager Italia di Red Hat

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In base alla vostra esperienza sul mercato, ritenete che la PA abbia colto tutte le opportunità per accelerare al propria digitalizzazione?

Possiamo senza dubbio affermare che negli ultimi anni la PA italiana abbia compiuto passi importanti verso una digitalizzazione che si prospetta al tempo stesso sostanziale e duratura. Le risorse importanti messe a disposizione dal PNRR hanno rappresentato un punto di svolta che la gran parte degli enti pubblici stanno cercando di sfruttare in modo sistemico. Se prima si parlava di casi più o meno isolati di eccellenza, oggi non è più così: la spinta alla modernizzazione è generalizzata, soprattutto nell’ottica di offrire servizi migliori ai cittadini e alle imprese. In questo momento, la PA sta fungendo da volano per l’intero scenario economico nazionale, stimolando l’incremento degli investimenti anche nel settore privato. Certo, la strada per una digitalizzazione completa è ancora lunga, e restano ampli gli spazi di miglioramento soprattutto in alcuni ambiti specifici, ma si stanno compiendo passi importanti verso una PA non solo più moderna e digitale, ma in fondo anche più equa e inclusiva verso i cittadini, nonché più dinamica e affidabile verso le imprese.

Con quali soluzioni è possibile soddisfare al meglio le sfide prioritarie per la Pubblica Amministrazione centrale e locale?

Tipicamente le realtà della Pubblica Amministrazione si trovano a dover affrontare scenari complessi, come la limitata disponibilità di risorse, la necessità di rispettare normative stringenti in tema di privacy e trasparenza, l’obbligo di mantenere saldamente il controllo dei tanti dati sensibili che gestiscono. Riteniamo che l’offerta di Red Hat, intrinsecamente legata ai principi open source di apertura e collaborazione, si riveli particolarmente vincente in questo ambito. Il nostro approccio basato sull’apertura e sull’aderenza agli standard evita ogni forma di lock-in e consente alle organizzazioni di investire in modo graduale, per rispondere alle necessità che man mano emergono. E la nostra proposta open hybrid cloud permette di gestire al meglio il parco applicativo a disposizione della PA, tipicamente eterogeneo perché costruito nel corso del tempo, in modo da renderne più moderna, performante e disponibile l’infrastruttura, senza l’obbligo di lanciarsi in costosi progetti di sostituzione radicale, con gli ingenti costi che questi comportano. E non fa differenza che le applicazioni siano on-premise, in cloud privati o nel public cloud. Rendere disponibili le applicazioni su ogni sistema, in ogni infrastruttura e in ogni cloud è da sempre il nostro obiettivo, che si sposa perfettamente con lo scenario della PA.

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