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Il parere di IBM Italia

Risponde Nico Losito, Vice President Technology Cross Leader di IBM Italia

Tecnologie

Quali sono i punti essenziali da tener presente oggi quando si parla di Smart City?

L’aggettivo “smart”, riferito a una città, nasce e ha un’accezione molto tecnologica. Con questo termine oggi vogliamo indicare la capacità di utilizzare, all’interno di sistemi o di settori complessi, le tecnologie emergenti (Intelligenza Artificiale, Analytics, Robot Process Automation, Cloud...) e di lavorare sulla risorsa ritenuta oggi più importante: i dati. La combinazione di tecnologie moderne con la raccolta, l’analisi e la modellazione dei dati disponibili consente all’utente-cittadino una vita più facile e una fruizione più agevole dei vari servizi: dall’energetico a quello dei rifiuti, dai servizi di pubblica amministrazione a quelli per l’impiego, dalla mobilità urbana ai servizi di intrattenimento.

Tuttavia questa dimensione meramente tecnologica che definisce i requisiti di base per una città smart non può prescindere da una dimensione più olistica e prospettica. Nella gestione delle grandi città metropolitane europee e internazionali i relativi governatori hanno due sfide molto importanti. La prima: affinché i cittadini siano felici non è soltanto necessario avere singoli sistemi “smart”, ma costruire e combinare strategicamente dei “sistemi di sistemi” che, senza discontinuità, possa essere attraversata e vissuta dall’utente in un’esperienza di servizio eccellente. La seconda sfida è assicurarsi che, dalle componenti di base al disegno complessivo, la smart city sia sostenibile, ovvero sia in grado di superare la vecchia logica “estrattiva” adottando in ogni decisione una logica “rigenerativa”: creare più risorse rispetto a quelle consumate. Entrambe le sfide si possono vincere solo se affrontate in ottica collaborativa e con una chiara visione strategica.

Quali sono le prospettive delle soluzioni per rendere più intelligenti le città anche alla luce dello scenario economico attuale?

Nello scenario economico attuale, emergono con grande chiarezza alcune criticità nel governo delle smart city, che sintetizzerei e raggrupperei in tre aree: la crescente complessità nel prendere le decisioni di gestione delle città stesse, un diffuso livello di competenze e di formazione non adeguato e un sistema culturale e valoriale confuso. Si tratta di macro-aree che andrebbero approfondite e affrontante sia politicamente sia tecnicamente.

Tuttavia, oggi, c’è la possibilità di focalizzare l’attenzione su alcune opportunità che consentirebbero alle città di crescere e al Paese intero di diventare un riferimento europeo e internazionale. Per esempio, quella di creare un centro di competenza sulla tecnologia del Quantum Computing: computer che lavorano secondo le leggi della meccanica quantistica per risolvere problemi troppo complessi per i computer classici attuali. Una scelta che permetterebbe di avere un ruolo primario nella risoluzione di problemi complessi e di catalizzare intorno alla città metropolitana alcune competenze critiche con un significativo miglioramento di ognuna delle suddette aree.

Fortunatamente, esiste già una buona sensibilità verso questo tipo di iniziative da nord a sud, e i primi passi sembrano essere promettenti. Nella città di Milano, la MSCA (Milano Smart City Alliance) è l’iniziativa guidata da Assolombarda che, concentrando le forze d’innovazione di diverse aziende e Istituzioni, sta promuovendo questo genere di investimenti per un nuovo modello di sviluppo urbano.

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