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Credito: ABI, a quota 119 miliardi le sospensioni rate per Pmi e famiglie

Il mondo bancario sottolinea la necessità di recuperi di redditività, di normative che non influiscano sulle capacità competitive e di un alleggerimento della pressione fiscale ormai a livelli insostenibili.

Mercato e Lavoro
Ammontano a circa 119 miliardi di euro le quote di debito residuo sospese a Pmi e famiglie, dal 2009 ad oggi, con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti per affrontare il protrarsi della crisi economica. A questo quadro vanno aggiunti:
  • i dati in via di elaborazione dell’Accordo per il credito 2013, tra l’ABI e le altre Associazioni di impresa e operativo da settembre 2013;
  • i 2 miliardi dal Plafond Progetti Investimenti Italia, previsto nello stesso Accordo per il 2013;
  • i 732 milioni di euro di debito residuo sospesi per 18 mesi a 7605 famiglie, da luglio 2013, attraverso il nuovo Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa, sostitutivo della moratoria ABI sui mutui;
  • i 175 milioni di euro di risorse erogate finora in 35.637 casi con il Fondo nuovi nati operativo fino a tutto il 2014;
  • le risorse movimentate con recenti convenzioni tra ABI e Cdp su finanziamenti agevolati per lo sviluppo e mutui casa. 
Questa la cornice complessiva di “Credito al Credito 2013”, la due giorni dell’ABI sul mercato del credito a famiglie e imprese con un focus specifico su tutte le iniziative messe in campo nel corso della crisi con Istituzioni, Associazioni di impresa e Associazioni dei consumatori attraverso moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo.
Secondo l'ABI "le banche italiane stanno intervenendo al meglio nell’emergenza della crisi, scontando fattori negativi di domanda e deterioramento della qualità del credito". Ciò però non ha impedito di portare avanti iniziative di rilievo:

  • sommando i risultati delle Nuove misure per il credito alle Pmi, al 30 settembre 2013, a quelli ottenuti complessivamente con le prime due iniziative (Avviso comune e Accordo per il credito alle Pmi, tra il 2009-2012) si ottiene un ammontare totale di oltre 369 mila operazioni di sospensione di mutuo, per un debito residuo totale di oltre 108 miliardi di euro; fornendo in questo modo liquidità addizionale alle Pmi per circa 20,3 miliardi di Euro (in termini di quote capitale sospese);
  • nell’ambito dell’Accordo Nuove misure per il credito alle Pmi, da gennaio 2013 è pienamente operativa l’iniziativa Progetti investimenti Italia, avviata da ABI e tutte le associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale (alla presenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico) al fine, tra l’altro, di favorire la crescita degli investimenti delle imprese. A fine settembre sono state presentate 7.868 domande per un importo globale pari a 2,8 miliardi di euro. L’82,4% delle domande presentate riguarda investimenti in beni materiali. Sono state accolte 5.935 domande di finanziamento (75,4% del totale delle richieste pervenute) per un controvalore di 2 miliardi di euro. A livello territoriale, il maggior numero di finanziamenti erogati è al Nord (70,3%), seguono Centro (19,9%) e Sud e Isole (9,8%). 
Nel periodo che va dal 2009 al 2012, ABI e Cdp hanno sottoscritto 4 distinte convenzioni, in base alle quali la Cdp ha messo a disposizione specifici plafond finanziari utilizzabili dalle banche per la concessione di prestiti a medio-lungo termine in favore delle Pmi, a condizioni economiche vantaggiose:
  • le prime 3 convenzioni, relative al 2009-2010, hanno riguardato un plafond finanziario complessivo di 8 miliardi di euro, che è stato interamente utilizzato per il finanziamento di oltre 53 mila imprese;
  • da marzo 2012 è attiva una quarta convenzione con un plafond di 10 miliardi di euro che, al 30 giugno 2013, contava 119 banche aderenti e finanziamenti erogati per oltre 2,8 miliardi di euro.
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