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A dicembre 2022 export -1,9%, import -1,1%; prezzi all’import -1,6% su novembre

Nel complesso dell’anno, la crescita dell’export in valore (+19,9%) è trainata in particolare dalle vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi; quella più marcata dell’import (+36,5%) è spiegata soprattutto dai maggiori acquisti di prodotti energetici.

Mercato e Lavoro

A dicembre 2022 l'Istat stima una flessione congiunturale per entrambi i flussi con l’estero, più ampia per le esportazioni (-1,9%) che per le importazioni (-1,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso entrambe le aree, Ue (-1,2%) ed extra Ue (-2,6%).

Nel quarto trimestre 2022, rispetto al precedente, l’export cresce dello 0,8%, l’import diminuisce del 6,6%.

A dicembre 2022, l’export cresce su base annua del 13,5% in termini monetari mentre in volume si riduce del 2,4%. La crescita dell’export in valore è più sostenuta verso i mercati extra Ue (+18,2%) rispetto all’area Ue (+8,6%). L’import in valore registra un incremento tendenziale del 7,7% – che interessa sia l’area Ue (+4,5%) sia, in misura più intensa, l’area extra Ue (+11,7%) – mentre si riduce dell’11,4% in volume.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+43,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+13,8%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+26,9%), prodotti petroliferi raffinati (+32,7%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+8,5%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Stati Uniti (+22,5%), Francia (+14,6%), Svizzera (+24,3%), Turchia (+38,4%) e Germania (+7,0%). L’export verso la Russia si conferma in forte flessione (-27,7%).

Nel complesso del 2022, l’export registra una crescita del 19,9%, sintesi di incrementi analoghi sui mercati Ue (+19,7%) ed extra Ue (+20,2%), e trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+42,8%), prodotti petroliferi raffinati (+80,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+17,6%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+16,7%) e sostanze e prodotti chimici (+20,1%).

La stima del saldo commerciale a dicembre 2022 è pari a +1.067 milioni di euro (era -1.475 milioni a dicembre 2021). Il deficit energetico (-8.931 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-7.180 milioni) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (9.998 milioni) è elevato e in deciso aumento rispetto a dicembre 2021 (5.705 milioni).

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