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Istat: calo congiunturale dell’export a giugno, ma secondo trimestre 2022 positivo

Dopo cinque mesi di crescita, a giugno si registra un calo congiunturale dell’export sia verso i paesi Ue sia verso i mercati extra Ue. In complesso, nel secondo trimestre 2022, la dinamica congiunturale si conferma tuttavia molto positiva sebbene in decelerazione (+6,2%, da +8,0% del primo trimestre).

Mercato e Lavoro

A giugno 2022 l'Istat stima una crescita congiunturale per le importazioni (+1,8%) e una flessione per le esportazioni (-2,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso entrambe le aree, più intensa per l’area Ue (-2,6%) rispetto ai mercati extra Ue (-1,4%).

Nel secondo trimestre del 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,2%, l’import dell’11,3%.

A giugno 2022, l’export aumenta su base annua del 21,2%, con una crescita sostenuta di analoga intensità verso entrambe le aree, Ue (+21,2%) ed extra Ue (+21,1%). L’import registra un incremento tendenziale del 44,2%, che coinvolge in misura molto più ampia l’area extra Ue (+75,1%) rispetto all’area Ue (+22,1%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: prodotti petroliferi raffinati (+100,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,8%), sostanze e prodotti chimici (+30,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,6%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%), Francia (+16,7%), Belgio (+54,0%) e Turchia (+87,4%). L’export verso la Russia (-19,1%) si conferma in forte flessione; in lieve calo anche le vendite verso la Svizzera (-2,2%).

Nei primi sei mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,4%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,7%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,7%), prodotti petroliferi raffinati (+99,7%), sostanze e prodotti chimici (+28,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,6%).

A giugno 2022 il disavanzo commerciale è pari a 2.166 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 5.673 milioni di giugno 2021. Il deficit energetico raggiunge i 9.257 milioni (era 2.637 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 7.091 milioni, da 8.310 milioni di giugno 2021.

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