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Fujitsu: verso la Sustainability Trasformation

Digitalizzazione e sostenibilità sono strettamente collegate, secondo Fujitsu, perché la prima abilita la seconda. In una evoluzione che interessa tutte le imprese.

Trasformazione Digitale

Fujitsu si posiziona decisamente tra le aziende tecnologiche che sostengono come l'innovazione digitale sia la base per realizzare la sostenibilità nelle imprese. Fujitsu parla anzi di una Sustainability Trasformation, indicando così che la sostenibilità è un percorso trasformativo per le aziende: grazie alla digitalizzazione, queste possono non solo rafforzarsi ed evolvere ma anche diventare un fattore positivo per il cambiamento nei confronti dell'ambiente e della società.

"Tutti parlano di Digital Tranformation - spiega Ladislav Orenic, Head of Channel-led Countries, Platform Business di Fujitsu - noi crediamo che nei prossimi dieci anni questa si accompagnerà a una Sustainability Trasformation delle imprese. In modo particolare vediamo nascere questa trasformazione in Europa, grazie ai fondi resi disponibili nei vari Piani Nazionali di rilancio. Ma lo vediamo anche nell'attenzione alla sostenibilità che hanno ad esempio i nostri fornitori. E noi stessi ci siamo dati l'obiettivo di essere climate-neutral entro il 2050 e già prima, nel 2030, arrivare a una riduzione delle emissioni di oltre il 70%".

La leva delle tecnologie

La visione che Fujitsu ha della sostenibilità deriva dall'averla messa al centro delle strategie aziendali - oggi il claim dell'azienda è "rendiamo il mondo più sostenibile" - e ha improntato le sue direttive di sviluppo tecnologico. "Abbiamo identificato - spiega Orenic - alcune aree chiave da affrontare, in cui crediamo che la tecnologia possa aiutare a cambiare le cose. E abbiamo anche identificato le tecnologie che secondo noi possono abilitare una transizione verso la sostenibilità. In questo modo abbiamo definito un percorso che va dalla nostra vision generale alle tecnologie in sé".

È un approccio che per Fujitsu sottolinea un cambiamento di fondo di tutto il mercato. "Venti anni fa - sottolinea Orenic - le tecnologie erano il driver principale: prima ne nasceva una nuova, poi si capiva quali problemi poteva risolvere. Oggi è il contrario: si parte dal problema che vogliamo affrontare e si identificano le tecnologie con cui risolverlo". Questo cambiamento è stato portato sino alla parte di ricerca e sviluppo di Fujitsu e ha portato all'attuale approccio orientato alle soluzioni.

Lo sviluppo di Fujitsu è stato riorganizzato, lo scorso ottobre, sotto l'ombrello denominato Uvance. La casa giapponese ha identificato quattro aree verticali (Sustainable Manufacturing, Consumer Experience, Healhty Living, Trusted Society) e tre aree orizzontali di carattere più tecnico (Digital Shifts, Business Applications, Hybrid IT) per cui proporre soluzioni sostenibili. Soluzioni basate su cinque tecnologie chiave: componenti di computing di nuova generazione (quantum computing incluso), networking, AI, gestione sicura dei dati, tecnologie convergenti all'intersezione tra fisico e digitale (come i digital twin).

Lo schema a matrice di Uvance è una mappa di percorsi di sviluppo, non un incasellamento di quello che già c'è. "Uvance è un processo in divenire. Abbiamo identificato delle aree chiave e abbiamo iniziato a sviluppare soluzioni per ciascuna di esse", spiega Orenic. Uvance quindi è destinata a crescere, di pari passo con la Sustainability Transformation delle imprese.

Le imprese utenti

Sono proprio le imprese utenti che sempre più vogliono diventare sostenibili e per questo spingono verso l'evoluzione di tutto il mercato IT. "Il primo driver di cambiamento - racconta Orenic - è stata la questione ambientale, ma nel frattempo è diventata evidente anche una questione legata ai costi dell'energia e delle materie prime. La sostenibilità ambientale così diventa, per alcune aziende, un effetto collaterale della sostenibilità più in generale. Perciò diverse aziende ora assorbono il concetto più rapidamente che in passato".

Lo si vede ad esempio nel mondo data center. I data center sono tradizionalmente considerati come grandi consumatori di energia e chi progetta prodotti per data center è sempre stato attento a contenere il loro consumo. La differenza è che una volta gli utenti temevano solo di trovarsi in condizioni in cui non avevano abbastanza potenza per alimentare le infrastrutture. Oggi invece guardano al risparmio energetico come a un mezzo per ridurre i costi operativi.

Mettere le tecnologie al servizio della sostenibilità è un po' porsi un simbolico obiettivo di "sustainability by design", ma Orenic sottolinea un punto di vista anche migliore: "Le cose spesso si combinano positivamente mentre porti avanti un progetto. Magari la sostenibilità non è l'obiettivo principale, ma fare le cose bene porta comunque a realizzarla". L'esempio migliore nella storia recente di Fujitsu è forse la progettazione del supercomputer Fugaku, le cui scelte progettuali - come la scelta di processori ARM - sono state fatte per cercare le migliori performance ma si sono rivelate anche scelte positive per la sostenibilità e per i costi operativi.

La sostenibilità non si fa da soli

L'approccio a soluzioni che Fujitsu ha scelto si basa anche su collaborazioni e partnership. "Ci sono casi in cui puntiamo a rendere disponibile una determinata innovazione tecnologica, che però richiede skill e competenze che sono migliori in qualche altra azienda. Da qui nascono le collaborazioni tecnologiche. Oppure commerciali: se c'è un partner che ha una soluzione adeguata, lo riconosciamo e condividiamo questa soluzione anche con altri partner e a livello globale. È la logica dell'ecosistema... il nostro compito è anche mettere insieme componenti diverse e portarle ai clienti come una soluzione, orchestrando tecnologie, software, skill, servizi", spiega Orenic.

Una orchestrazione che in Italia coinvolge in primo luogo FINIX, con cui il rapporto è sempre più stretto e funzionale non solo perché le due società - spiega Leigh Schvartz, Head of Consultative Sales, Fujitsu Europe Platform Business - condividono la stessa visione e si concentrano sulle stesse aree chiave, ma anche perché "gli investimenti che FINIX sta facendo in campi come AI e cloud ibrido si combinano bene con quelli che stiamo mettendo in campo come Fujitsu". Ampio spazio, quindi, a nuovi progetti (sostenibili) congiunti.

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