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Ancora lenta l’adozione di Office 2013 nelle aziende

A otto mesi dalla disponibilità ufficiale, solo il 22% delle imprese hanno adottato, secondo Forrester, l’ultima versione della suite di produttività.

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Non arrivano dati molto confortanti per Microsoft dall’ultima ricerca di Forrester, costruita per misurare il livello di adozione di Office 2013 nelle aziende. L’analista lo ha chiesto a un campione di 155 realtà e ne ha ricavato che solo il 22% di queste ha provveduto all’aggiornamento. Al contrario, Office 2010 è presente nell’85% dei casi e addirittura resiste Office 2007, ancora in uso nel 51% del campione.
Insomma, a otto mesi dal lancio ufficiale, la presenza nelle aziende non si può considerare accettabile per l’ultima suite di produttività individuale di Microsoft. Soprattutto, se il paragone viene fatto con la precedente release 2010, che aveva maggiormente beneficiato dell’uscita quasi contemporanea con Windows 7. In questo caso, invece, la versione 8 del sistema operativo, secondo Forrester, potrebbe addirittura aver agito da tappo. Può darsi che Windows 8.1 riesca a cambiare la tendenza, ma non è rassicurate quel 32% del campione che ha dichiarato di non avere in previsione l’implementazione di Office 2013.
La lenta adozione non sembra dipendere da difficoltà di aggiornamento, poiché solo il 28% ha dichiarato di aver avuto qualche problema e il 24% ci ha messo più tempo del previsto. Raro, in ogni caso, il ricorso a consulenti esterni o a una formazione che vada al di là dei moduli di e-learning.
Il lato positivo dello studio è che, nel suo complesso, il mercato resta monopolizzato da Microsoft, visto che solo il 6% ha offerto ai dipendenti una suite alternativa. Lo stesso analista, comunque, ricorda che i prodotti open source come OpenOffice e LibreOffice sono più popolari in Europa, soprattutto presso le pubbliche amministrazioni. L’unica parziale eccezione è costituita da Google Docs, presente nel 13% delle aziende analizzzate.
Le soluzioni sono in ascesa, a cominciare dalla posta elettronica. La migrazione, nella maggior parte dei casi, non è però totale, per problemi di sicurezza, conformità normativa o di infrastruttura.Forrester ha analizzato anche la presenza di prodotti collaborativi, registrando anche qui il predominio di Microsoft, con SharePoint Server utilizzato nell’82% dei casi e Exchange Server nel 78%. Ben lontani altri prodotti come Ibm Notes/Domino (24%), Office 365 (14%) e Google Apps (9%).
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