Attraverso IRIS for Health, InterSystems mette a disposizione una piattaforma integrata e pronta all’uso per gestire e valorizzare i dati sanitari, aiutando a rispondere alle esigenze di modernizzazione del Sistema Sanitario Nazionale in linea con gli obiettivi fissati dalla Missione 6 del PNRR. Al centro il concetto di interoperabilità, fondamentale per garantire un accesso universale alle informazioni
Oggi la Sanità italiana è ancora caratterizza da una fitta rete di strutture e servizi che faticano a integrare le proprie piattaforme di gestione dati: aspetto che oltre a moltiplicare i costi, genera enormi frustrazioni non solo in chi accede ai servizi, ma anche in chi li amministra. “Ciò che serve è un cambiamento radicale nella gestione delle informazioni, che vanno unificate, ripulite e standardizzate per estrarre tutto il loro valore e arrivare ad abilitare nuove modalità di cura, capaci di innescare importanti tagli alle inefficienze” afferma Michel Amous, Regional Managing Director Emea di InterSystems, una realtà internazionale che da anni opera nel settore sanitario, mettendo a disposizione soluzioni in grado di indirizzare le esigenze di modernizzazione di un mercato oggi alle prese con importanti sfide di digitalizzazione. A lanciarle è la Missione 6 del PNRR che al centro pone una vera e propria rivoluzione infrastrutturale e tecnologica della Sanità italiana, resa possibile da un importante pacchetto di investimenti da utilzzare entro la fine del 2023: 15,63 miliardi di euro da distribuire su due principali aree di intervento. La prima è rappresentata da reti di prossimità, strutture e telemedicina, mentre la seconda si concentra su innovazione e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, 1,3 miliardi sono destinati all’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale; un miliardo, invece, alla telemedicina, di cui 200 milioni su piattaforma centrale e 800 milioni su piattaforme regionali.
“Parliamo di investimenti considerevoli che daranno impulso al ridisegno del Servizio Sanitario Nazionale, aiutando a superare non solo la mancanza di integrazione tra servizi e sistemi informatici, ma anche la difficoltà di stabilire sinergie tra le strutture. La pandemia ha messo in evidenza queste carenze, facendo capire l’importanza della comunicazione dei dati tra livello locale e livello centrale, oltre che tra le realtà territoriali, composte da piccole strutture che devono lavorare accanto ai grandi ospedali. In questa frammentazione, il paziente continua a essere l’agente incaricato di far circolare tutte le informazioni sanitarie che lo riguardano, portando la sua cartella personale da una struttura all’altra per ricevere le cure necessarie” afferma Cesare Guidorzi, Country Manager di InterSystems Italia e Malta, sottolineando come in una sanità moderna il paziente debba essere, invece, posto al centro e benefici di dati ‘liquidi’ che lo accompagnano ovunque si rechi. Si tratta di uno scenario completamente rivoluzionato in cui sono sufficienti la sua identificazione e il consenso al trattamento dei suoi dati per permettere a qualsiasi struttura sanitaria di accedere alle informazioni che lo riguardano: dal medico di base alla farmacia, da una casa di comunità all’assistente domiciliare, dai servizi sociali alla Asl fino agli ospedali.Cesare Guidorzi, Country Manager di InterSystems Italia e Malta
Interoperabilità applicativa e integrazione dei dati
L’accesso universale alle informazioni richiede necessariamente un’architettura comune, caratterizzata dall’adozione di standard condivisi che permettano una centralizzazione dei dati. Un’architettura che attraversi strutture sanitarie, sistema regionale e sistema nazionale per arrivare a costituire un Data Repository Centrale, dedicato a raccogliere e gestire dati sanitari strutturati (e non semplicemente documenti) relativi alla popolazione degli assistiti, per poi metterli a disposizione delle diverse strutture. In quest’ottica è fondamentale potersi appoggiare a un’infrastruttura basata su un tessuto di dati, capace di renderli disponibili, quando e dove servono. Esattamente ciò che garantisce InterSystems attraverso la sua architettura integrata di Data Fabric basata su InterSystems IRIS: una architettura in grado di operare come piattaforma di sviluppo, middleware di interoperabilità specializzato per la sanità, clinical data repository e ambiente per la gestione dei dati per applicazioni di Business Intelligence e Machine Learning. Concepita per gestire e valorizzare specificatamente i dati sanitari, IRIS for Health supporta, tra l’altro, tutti gli standard per la gestione di questo tipo di informazioni, garantendone così un accesso universale. Nello specifico la soluzione supporta lo standard HL7 FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources) che rappresenta il futuro dell’interoperabilità in ambito sanitario, consentendo di accedere in tempo reale a dati distribuiti attraverso sistemi, database e dispositivi.
“Sul mercato italiano, dove portiamo importanti best practice maturate in ambito internazionale presso numerose realtà di rilievo, siamo già presenti presso strutture come il Policlinico Gemelli, l’Istituto Ortopedico Galeazzi, la Fondazione Don Carlo Gnocchi, la Città della Salute e della Scienza di Torino, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, oltre a Regione Veneto, Regione Toscana e Regione Lombardia, dove già apportiamo il nostro contributo di interoperabilità e integrazione. Una presenza solida che è frutto di un approccio completamente diverso da quello dei competitor. Al mercato offriamo, infatti, soluzioni ‘pronte all’uso’, che vengono semplicemente adattate alle varie realtà. InterSystems, poi, non si occupa di servizi, che sono, invece, completamente delegati a grandi system integrator e Isv con cui abbiamo in essere partnership molto solide” spiega Guidorzi, ribadendo il forte orientamento del vendor alla standardizzazione piuttosto che alla customizzazione. Il focus tecnologico è, poi, sul dato strutturato e non sul ‘documento’ legale con l’obiettivo di operare una vera e propria trasformazione delle organizzazioni attraverso le sue soluzioni
Le quattro componenti chiave di InterSystems IRIS for Health
Gli elementi cardine della piattaforma
Quattro gli elementi alla base InterSystems IRIS for Health: InterSystems IRIS Database, InterSystems IRIS Analytics, InterSystems IRIS Interoperabilty ed Healthcare Protocols & Models. Il primo è un collaudato database multi-modello per l’elaborazione transazionale, in grado di supportare applicazioni in real-time e garantire prestazioni ai massimi livelli. Il secondo offre funzionalità di analytics che alle aziende dell’abito del Life Science consentono di sfruttare tecnologie di business intelligence e le più moderne tecniche di data management e advanced analytics per la gestione dei Big Data grazie anche all’integrazione con una vasta gamma di strumenti di terze parti. Il terzo elemento è costituito, invece, da un middleware di interoperabilità che consente di scambiare, utilizzare e gestire dati e informazioni tra le diverse applicazioni. Il quarto, infine, assicura l’adozione di standard oggi ormai prevalenti come FHIR. “La piattaforma è altamente scalabile in verticale e in orizzontale e garantisce massima flessibilità nel deployment, che può essere on-premise, hybrid o cloud. La sua sicurezza è garantita attraverso una criptazione nativa e il mirroring real time” conclude Guidorzi, osservando come InterSystems IRIS for Health rappresenti davvero l’architettura definitiva per un’efficiente data supply chain in ambito sanitario.