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Ivanti punta sull’automazione dell’Everywhere Workspace

Ivanti Neurons si adegua alle nuove necessità del lavoro da remoto, migliorando l’esperienza utente e liberando il team IT dall’operatività ripetitiva.

Trasformazione Digitale

Quando, nel 1993, Landesk introdusse il desktop management, non si poteva immaginare il valore che il comparto avrebbe acquistato trent’anni dopo. Ivanti, nata nel 2017 dalla fusione tra Landesk e Heat Software dopo un articolato processo di acquisizioni, oggi è considerata da Forrester e Gartner leader nell’Enterprise Service Management e per gli strumenti di IT Service Management, oltre che “visionaria” per gli strumenti di Unified Endpoint Management.

Dopo le acquisizioni di Mobileiron e Pulse Secure, e più recentemente di RiskSense, Ivanti ha lavorato a un profondo processo di integrazione dei software per la gestione dei posti di lavoro e dei tool per la sicurezza, sviluppando la piattaforma unica Neurons su tre direzioni: Unified Endpoint Management (UEM), Zero-Trust Access (ZTA), ed Enterprise Service Management (ESM).

Il momento non poteva essere più opportuno, come conferma il sondaggio mondiale Everywhere Workplace di Ivanti presentato da Marco Cellamare, Regional Sales Director per il Mediterraneo. I dati confermano ciò che sappiamo da un po’: l’Everywhere Workplace è destinato a restare. E il lavoro da remoto non è più un’opzione ma un’arma contrattuale, una pretesa che le aziende non possono più sottovalutare, pena la “grande dimissione”.Marco Cellamare, Regional Sales Director per il Mediterraneo di Ivanti

Il lavoro a distanza, vero incubo per i team IT aziendali

Tra le conferme del report commentate da Cellamare, spicca il dato per cui il 26% degli intervistati richiede una modernizzazione del service desk e, tra i team IT, questo aspetto raggiunge il 32%. Il lavoro a distanza, insieme al “liberi tutti” sui dispositivi utilizzati per l’accesso alla rete aziendale, rappresenta un vero e proprio incubo per i team IT aziendali. Un incubo cominciato ai tempi del BYOD (Bring Your Own Device) da cui i responsabili dei sistemi informativi non sono ancora usciti, anzi.

Da un’altra indagine di Ivanti rivolta a 1.600 professionisti del settore, è emerso che il 66% dei team IT ha riscontrato maggiori problemi di sicurezza a causa dell’incremento del lavoro a distanza. Le principali minacce segnalate includono email dannose (58%), comportamenti rischiosi e non conformi dei dipendenti (45%) e un aumento delle vulnerabilità del software (31%). Dunque, alle difficoltà di erogare un valido servizio IT, si è aggiunta rapidamente la questione sicurezza: dispositivi non protetti, reti vulnerabili, poca sensibilizzazione al problema da parte dei dipendenti e l’IT aziendale è a rischio.

Preso atto della nuova normalità, che non intende affatto svanire, Ivanti si presenta alle aziende con una piattaforma applicativa frutto dell’esperienza trentennale sul tema e rimodulata sulle esigenze attuali.Ivanti Neurons è stata totalmente ripensata in funzione dell’utente – spiega Marco Mozzi, Sales Specialist ed EXM per il Mediterraneo -. Fornendo un ambiente di lavoro ottimizzato, sicuro, configurato e con garanzie di continuità di servizio indipendenti dal device e dal luogo”.

L’esperienza utente prima di tutto

Il primo obiettivo, dunque, è di fornire un’esperienza utente di alto livello attraverso una piattaforma di configurazione, gestione e supporto dell’IT aziendale, oggi integrata con importanti tool di protezione e, soprattutto, di automazione. “In Ivanti la chiave per l’Everywhere Workplace è l’automazione – sottolinea Cellamare – e gli strumenti che consentono di ridurre il carico di lavoro dell’help desk. Il passaggio da attività manuali a processi completamente automatizzati potrà liberare il personale IT da attività ripetitive, per valorizzare al meglio il capitale umano già a disposizione e velocizzare la risoluzione dei problemi”.

La nuova piattaforma Ivanti Neurons si dota, così, di strumenti di automazione che abilitano la Self Heal, la Self Secure, il Self Service e il Deep Learning. Ovvero, grazie all’introduzione di algoritmi di machine learning, Ivanti fornisce una piattaforma applicativa auto apprendente in cui la tecnologia è di supporto e non di intralcio alla produttività aziendale.

Gli ambiti d’azione di Ivanti Neurons si sviluppano su quattro pilastri: Discover, Manage, Secure e Service. La componente Discover garantisce una visione completa e costantemente aggiornata dello stato degli asset It aziendali: end point, cloud, data center, devices IoT, indipendentemente dalla geolocalizzazione degli asset. Secondo lo stesso principio, agiscono tutti i tool di gestione dei client. La componente di security, inoltre, persegue la filosofia Zero Trust, sia sull’accesso alla rete aziendale che al dispositivo, anche IoT, e abilita strumenti di protezione ma anche di controllo e aggiornamento del codice applicativo. Infine, chiude il cerchio la componente di help desk, che si occupa della parte di assistenza a tutti gli asset aziendali.

Nel nuovo contesto, caratterizzato da infrastrutture distribuite – segnala ancora Marco Cellamare - è necessario implementare un nuovo modello di sicurezza che tenga conto di tutte le esigenze dei dipendenti e delle aziende. Queste ultime, adattandosi all’Everywhere Workplace, dovranno fornire agli utenti, l’accesso a dati e applicazioni nel cloud, migrando grandi carichi di lavoro per riuscire a ottimizzare il proprio business. È essenziale adottare un modello di sicurezza Zero Trust, che protegga i lavoratori da remoto, indipendentemente dal fatto che si stia parlando di sicurezza on-premise, edge o cloud”.

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