"Nessuna buona nuova dalla conferma dell'Istat sull'inflazione di febbraio. A questo punto, anche in assenza di peggioramenti sui fronti geopolitico ed energetico, un tasso d'inflazione medio per il 2022 superiore al 5% è ampiamente prevedibile. Le conseguenze negative per la dinamica dei consumi, e quindi del PIL, sono già tangibili": è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sull'inflazione.
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