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Unimpresa, conti e depositi italiani prima volta sopra 2.000 miliardi

Analisi del Centro studi dell’associazione sull’andamento della liquidità nell’ultimo anno: la pandemia ha fermato consumi e investimenti facendo crescere di quasi 100 miliardi complessivi i risparmi delle famiglie e le riserve delle aziende da agosto 2020 ad agosto 2021.

Mercato e Lavoro
Effetto Covid sui salvadanai degli italiani, negli ultimi 12 mesi: con quasi 100 miliardi di euro aggiuntivi accumulati dalle famiglie e dalle aziende, la massa di risparmi degli italiani, nonostante la spesa per le ferie estive, ha superato per la prima volta quota 2.000 miliardi.
Durante l’ultimo anno, in piena emergenza pandemica, le riserve degli italiani sono aumentate di quasi 100 miliardi (+4,83%), dai 1.913 miliardi di agosto 2020 ai 2.005 miliardi di agosto 2021: saldo attivo di oltre 68 miliardi (+6%) per le famiglie e quasi 42 miliardi in più nelle casse delle aziende (+12%). L’impennata sarebbe stata ancora più vistosa se non si fosse assistito al crollo della liquidità dei fondi d’investimento, scesa di oltre 33 miliardi (-10%). In media, sono stati accumulati 7,6 miliardi al mese: è di 5,7 miliardi il risparmio mensile delle famiglie.
È cresciuta la liquidità sui conti correnti, con il saldo totale arrivato a 1.413 miliardi, in aumento di oltre 145 miliardi (+11%) in 12 mesi. Le aziende hanno sostanzialmente fermato gli investimenti e hanno così accumulato ingenti risorse: i loro salvadanai sono saliti di quasi 43 miliardi (+12%), arrivando a 401 miliardi; mentre quelli delle famiglie sono cresciuti di circa 68 miliardi (+6%), arrivando a 1.142 miliardi e quelli delle imprese familiari hanno registrato un saldo positivo di quasi 8 miliardi (+10%), fino a 81 miliardi.
Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa sulle riserve delle famiglie e delle aziende italiane, secondo la quale sui depositi vincolati ci sono 27 miliardi in meno (-12%), mentre i pronti contro termine sono calati di 30 miliardi (-25%) a quota 86 miliardi: due segnali che mostrano come famiglie e aziende preferiscono avere risorse finanziarie sempre disponibili, abbandonando forme di risparmio meno liquido.
«Per il futuro del Paese sarà decisivo un ingrediente impercettibile, ma fondamentale: la fiducia, essenziale per far ripartire consumi e investimenti. Nonostante lo sforzo e la serietà del governo guidato da Mario Draghi, siamo ancora lontani da questo obiettivo. Di fiducia bisogna averne tanta e credere nelle potenzialità delle nostre attività d’impresa, puntare quotidianamente sulla bontà dei progetti: un cambio di passo che deve essere compiuto anche dalle banche nel momento in cui valutano le richieste di credito. Da parte delle imprese è necessario continuare a investire, guardare con intelligenza alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, che non devono rappresentare una mera occasione di riduzione dei costi aziendali, non devono essere scorciatoie per facili guadagni; l’innovazione, le tecnologie e il digitale devono essere occasioni per sviluppare nuovi prodotti e servizi oppure per migliorare quello che già facciamo; devono essere occasioni da sfruttare per guardare avanti sempre con una prospettiva di crescita e progresso» commenta il presidente di Unimpresa,  Giovanna Ferrara. «I fondi europei del Recovery Fund non vanno sprecati e il governo dovrà vigilare affinché non ci siano sprechi e perché il malaffare stia lontano da questa partita» aggiunge Ferrara. 
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