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Amazon Web Services, la sostenibilità del cloud

Alla scoperta dei migliori approcci per ridurre l'impatto ambientale delle infrastrutture IT e dei data center

Trasformazione Digitale
È da tempo che si parla di Green IT. Un concetto che oggi trova un’articolazione ancora più ampia nella sostenibilità, che abbraccia un po’ tutti i campi di azione delle aziende e delle organizzazioni. Ma non c’è dubbio che le infrastrutture IT e data center rappresentano una fetta rilevante delle operazioni di qualunque impresa. Per capire quali possono essere oggi i migliori approcci per ridurre l'impatto ambientale delle infrastrutture IT e dei data center, ne abbiamo parlato con Amazon Web Services, uno dei colossi del cloud.

AWS è impegnata sul fronte dell'efficienza e dell'innovazione con l'obiettivo di alimentare le attività con il 100% di energia rinnovabile entro il 2025”, esordisce Antonio D’Ortenzio, Manager Solutions Architect di AWS Italia, spiegando che “per raggiungere quest’obiettivo, bisogna focalizzarsi su elementi quali l’uso di energia rinnovabile, una maggiore efficienza del cloud rispetto alle infrastrutture tradizionali, e la gestione delle acque”. 

I tre pillar di una strategia

È un fatto che oggi Amazon si configura come il maggiore acquirente aziendale di energia rinnovabile a livello globale e in Europa, con 206 progetti in tutto il mondo, sufficienti per alimentare milioni di case all'anno. Con oltre 2,5 GW di capacità in Europa e 8,5 GW di capacità di energia rinnovabile a livello globale, Amazon accelera verso l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Nello specifico, in Italia, è stata annunciata la creazione di due parchi fotovoltaici in Sicilia. L'energia raccolta alimenterà le sedi di Amazon e i data center dell’infrastruttura della Region AWS in Italia. Grazie alla capacità complessiva di 104 MW di picco, l’energia prodotta verrà destinata per l’80% ad Amazon e AWS e per il 20% verrà immessa sul mercato contribuendo al fabbisogno energetico di circa 20.000 utenze domestiche. Inoltre, questo permetterà il risparmio di oltre 62mila tonnellate di emissioni di CO2 all’anno: come se si piantassero oltre 3 milioni di alberi.  

Rispetto al cloud, che è di per sé più efficiente delle infrastrutture tradizionali, “AWS si è sempre impegnata a migliorare l'efficienza in ogni aspetto della propria infrastruttura, da quella ad alta disponibilità che alimenta i server alle tecniche utilizzate per raffreddare i data center, passando per i design innovativi dei server che distribuiscono i servizi di AWS ai clienti, l'efficienza energetica è un obiettivo primario della nostra infrastruttura globale”, sottolinea D’Ortenzio, ricordando anche, solo per fare un esempio, che AWS ha sviluppato il proprio processore Graviton 2, che offre prestazioni per watt superiori a quelle di qualsiasi altro processore utilizzato da Amazon.  

Inoltre, a livello di gestione delle acque, AWS ha in corso numerose iniziative per un utilizzo più efficiente dell'acqua e una riduzione dell'impiego di acqua potabile per il raffreddamento dei propri data center. AWS sviluppa la strategia dei consumi idrici valutando i modelli climatici di ogni regione in cui è presente, la gestione e le disponibilità idriche locali, nonché la possibilità di preservare le fonti di acqua potabile, con sistemi di raffreddamento ottimizzati in modo che il consumo di acqua sia sempre ridotto al minimo.  

La spinta del mercato

Va detto anche che il problema dell'impatto ambientale dell'IT comincia a essere compreso dagli utenti finali, che spesso chiedono ai vendor soluzioni ad hoc. Un esempio è quello di Alperia, fornitore di energia verde altoatesino, che ha avviato una collaborazione con AWS per la migrazione “all-in” sul cloud Amazon. Una scelta che “consentirà ad Alperia di poter supportare in modo ottimale il proprio impegno verso una gestione sostenibile delle attività e modernizzare la sua infrastruttura”, racconta D’Ortenzio, spiegando che “operare in modo sostenibile e nel rispetto dell’ambiente è uno dei pilastri strategici di Alperia, che ha già dismesso uno dei propri data center ed è in procinto di dismettere anche quelli rimanenti con l’obiettivo di migrare tutto su AWS”.

Su un piano Amazon più globale, vi sono altre 115 aziende, come Atlantia in italia, che hanno accettato la sfida per contrastare il cambiamento climatico tramite il Climate Pledge: fondato nel 2019 da Amazon, il Climate Pledge è un impegno a raggiungere zero emissioni di CO2 in tutto il loro business entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi.  

antonio d ortenzio   awsAntonio D’Ortenzio, Manager Solutions Architect di AWS Italia

Iniziative ad hoc

A quest’ultimo aspetto si lega anche la Amazon Sustainability Data Initiative, ASDI, che ha l’obiettivo di accelerare la ricerca e l’innovazione nella sostenibilità minimizzando i costi e i tempi richiesti per acquisire e analizzare grandi set di dati sulla sostenibilità, usufruendo della capacità di storage e di computing del cloud AWS. Questi set di dati sono disponibili al pubblico per chiunque. Inoltre, ASDI fornisce crediti cloud a coloro che sono interessati a esplorare l'uso della tecnologia e dell'infrastruttura scalabile di AWS per risolvere grandi sfide di sostenibilità a lungo termine con questi dati.  

L'approccio duplice, spiegano in AWS, consente ai ricercatori di sostenibilità di analizzare enormi quantità di dati in pochi minuti, indipendentemente da dove si trovino nel mondo o dalla quantità di spazio di archiviazione locale o capacità di calcolo a cui possono accedere. Attualmente, ASDI lavora con organizzazioni scientifiche includendo la NOAA, NASA, il Met Office del Regno Unito, Météo-France in Francia e il governo del Queensland in Australia per identificare, ospitare e distribuire set di dati sul cloud AWS, comprese osservazioni e previsioni meteorologiche, dati di proiezioni climatiche, immagini satellitari, dati idrologici, dati sulla qualità dell’aria e dati sulle previsioni oceaniche. Dai ricercatori universitari ai governi locali, dalle agenzie federali alle start-up private, molte organizzazioni contano su ASDI per comprendere meglio le opportunità per affrontare a lungo termine le grandi sfide del cambiamento climatico.
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